Copa America: finale tra Brasile e Perù

Dopo tante polemiche e fischi il Brasile è a un passo dalla conquista di una Coppa America che non vince dal 2007. Il 2-0 all’Argentina in semifinale è arrivato dopo un girone in chiaroscuro ma stravinto con 8 gol fatti e zero subiti, e il quarto di finale passato ai rigori contro il Paraguay dopo lo 0-0 nei tempi regolamentari. Le statistiche dicono che il punto di forza del Brasile è la difesa, ma contro l’Argentina questo super-reparto, nella versione con Alex Sandro sulla sinistra, ha ballato non poco ed è stato salvato dai legni, da Alisson e dall’arbitro Zambrano che si è dimenticato dell’esistenza del VAR. Detto questo, la squadra di Tite è stata bravissima a resistere alle pressioni, all’assenza di Neymar (presentissimo in tribuna) ed anche alla sua stessa superiorità tecnica, imbarazzante in ogni fase del gioco. C’erano tutte le premesse per un disastro, invece Tite ha ottime possibilità di alzare la Coppa America, soprattutto de Gabriel Jesus, Coutinho ed Everton sapranno sfruttare le situazioni create da un Firmino falso nueve come non mai. Sulla carta non sembra avere possibilità un Perù che torna in finale a 44 anni dall’ultima apparizione, dopo il 3-0 sul Cile ottenuto con un inizio vigoroso seguito da un secondo tempo da barricate, più che difesa, e contropiede. Di certo per la squadra di Gareca sarà bene non dimenticare il 5-0 preso dal Brasile nell’ultima partita del girone, a San Paolo, con i gol verdeoro che sarebbero potuti essere tranquillamente dieci. Serviranno le parate di Gallese viste con il Cile, ma soprattutto un centrocampo che non si faccia schiacciare come è avvenuto in parte anche con il Cile. A livello di esito finale la partita appare scontata, nella direzione del Brasile, ma questa volta al Maracanà potrebbe non esserci goleada. Per salvare onore e panchina a Tite basterà comunque vincere.

 

Indiscreto – L’ultimo Brasile ad alzare la Coppa America è stato quello del 2007, in Venezuela, quando a vincere fu la Selecão allenata da Dunga: 3-0 all’Argentina in finale, che in campo aveva un Messi ventenne. Il terzo gol fu di Dani Alves, oggi capitano.

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