Don’t Look Back in Anger era uscito come singolo pochi mesi prima, John Major inaugurava il suo ultimo anno da primo ministro, il Manchester United aveva appena chiuso la stagione con uno storico double e Euro 1996 era sul punto di cominciare. Sulle note di Three Lions (It’s Coming Home) e con una rosa di altissimo livello l’Inghilterra sembrava poter tornare a vincere un trofeo dopo trent’anni esatti. Ma nella semifinale di Wembley contro la Germania – un match che ha consolidato una rivalità storica e sportiva radicata nella cultura di entrambi i Paesi – Gareth Southgate si fece parare l’ultimo rigore da Köpke, spezzando in maniera drammatica sogni e ambizioni di un’Inghilterra pronta a gioire.

Nel giugno 1996 Grealish, Shaw e Phillips non avevano ancora compiuto un anno e dodici degli attuali ventisei convocati non erano neanche nati. Dopo 25 anni, però, la voglia di vendicare quella sconfitta e, contestualmente, alleggerire i sensi di colpa di Southgate è fortissima. Stesso stadio, stesso avversario e stessa fame: l’Inghilterra vuole allontanare le critiche e spezzare la maledizione Wembley, dove non vince da 7 partite (2P, 5S) contro la Germania. L’ultima vittoria risale al 1975 (2-0 in amichevole), mentre l’ultima in partite ufficiali risale addirittura alla finale dei Mondiali del 1966, quando l’Inghilterra vinse 4-2 grazie al gol di Peters e alla tripletta di Geoff Hurst. 

Euro 2020: i pronostici sull'Inghilterra

Primo posto nel girone, 0 gol subiti e nono risultato utile consecutivo, con 8 vittorie e appena un pareggio. Se ci fermassimo a questi dati, criticare Southgate sembrerebbe del tutto ingeneroso. La realtà però va oltre e ci restituisce l’impressione che questa squadra sia costantemente sul punto di crollare e sgretolarsi sotto il peso delle critiche e delle scelte spesso difficili da comprendere del suo allenatore. Se la porta inviolata dimostra la solidità dell’Inghilterra, i soli 2 gol realizzati su 22 tiri ne sottolineano la grave mancanza di creatività ed efficacia nell’ultimo quarto di campo.

Contro la Germania, Southgate sembra orientato a schierare una formazione molto simile a quella che ha giocato contro la Repubblica Ceca, con Foden e Mount che dovrebbero riprendere la loro posizione nell’undici titolare a discapito di Saka e Grealish. “Con gli attaccanti che abbiamo, possiamo fare veramente male alla Germania. Se siamo in giornata siamo fortissimi”, ha commentato in questi giorni il centrocampista del Manchester City, consapevole del potenziale offensivo della squadra, rimasto però del tutto inespresso finora. L’unico marcatore inglese in questo Europeo è stato infatti Raheem Sterling, in gol contro Croazia e Repubblica Ceca, dopo aver partecipato a 15 dei 37 gol segnati dall’Inghilterra nelle qualificazioni (8 gol e 7 assist).

Euro 2020: i pronostici sulla Germania

“Da qui in poi, o la va o la spacca”, ha detto alla vigilia Joachim Löw. “Non siamo stati costanti, ma sappiamo di essere forti se riusciamo a far bene quelle poche cose in campo. Se non ci riusciamo, sarà difficile. Quella contro l’Inghilterra sarà una partita completamente diversa, più aperta rispetto a quella contro l’Ungheria, ma dobbiamo essere pronti”. Se la formazione di Southgate non ha brillato finora, lo stesso ritornello aderisce perfettamente anche alla squadra allenata da Löw, arrivata a giocarsi questo ottavo di finale grazie al gol di Goretzka a 6’ dalla fine nel deludente 2-2 contro l’Ungheria.

Per il match di questa sera salgono le quotazioni di Goretzka e Müller, candidati a rilevare Gündoğan e Sané (entrambi diffidati), partiti titolari nell’ultima partita del girone. A giudicare dalla solidità dell’Inghilterra e dalle parole di Müller (“l’aspetto fondamentale sarà non prendere gol, anche se negli ultimi tempi non ci siamo mai riusciti”), è lecito aspettarsi una gara tra due squadre coperte per non innescare velenose ripartenze. Vincitrice nel 1972, nel 1980 e nel 1996 (e tre volte seconda classificata), la Germania è sempre arrivata almeno in semifinale dal 2004, quando – come nel 2000 con l’Inghilterra – non riuscì a superare la fase a gironi. Con tre titoli europei, detiene il record insieme alla Spagna.

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