Dici Sudamerica dici calcio.

Da sempre il più grande serbatoio del mondo del futbol, e da più di mezzo secolo terreno di caccia di tutte le squadre europee, specie di quelle d’élite. Continua la presentazione dei più interessanti giocatori under 21del pianeta (abbiamo preso in considerazione solo quelli che non hanno ancora assaggiato la Champions League), ma qui la sfida di esibirne 15 come nella precedente stazione europea è davvero improba. Sono troppi, tanti e allora abbiamo dovuto fare dolorose rinunce in nome, spesso, di un principio: siamo andati su quelli che troveranno probabilmente più spazio, almeno a inizio stagione. Se era impossibile lasciare da parte un talento come Rodrygo del Real Madrid, abbiamo a forza levato un ragazzo di superqualità come Paulinho che sembra si sia ambientato poco a Leverkusen: peccato perché il tipo di calcio proposto dal Bayer sarebbe proprio adatto all’ex Vasco.

Altre esclusioni eccellenti per chi non è sicuro avrà minuti nel club per cui oggi è tesserato (da qui a settembre però potrebbe partire). Joao Pedro ex Fluminense da poco sbarcato al Watford sarà da subito aggregato alla squadra principale? Sempre lì, dai Pozzo, ci sarebbe anche il Cuchu Hernandez, altro giocatore che abbiamo levato in extremis: per ora non viene preso in considerazione da Javi Gracia e probabilmente andrà ancora una volta in prestito. Altri inevitabili tagli sui ragazzi ancora molto giovani che evoluiscono in patria. Esempio paradigmatico: nessun dubbio sulle qualità di Reinier del Flamengo ma è un 2002 e certamente questa sarà la prima stagione da professionista vero: avremo tempo per celebrarlo. Ultimo flash su diversi giovani di talento che hanno scelto un campionato in crescita come quello dell’MLS: due nomi arrivati nella stessa squadra i Los Angeles FC di Bob Bradley, l’uruguagio Brian Rodriguez e l’ecuadoriano Diego Palacios, quest’ultimo aveva praticamente chiuso col Barcellona ma la scelta definitiva culé è poi finita su Junior Firpo, da lì la decisione dell’ex Aucas di trovare un posto in cui potesse mettere in mostra con continuità le sue enormi qualità. Ne riparleremo.

Al netto dei distinguo, ecco la lista di Locos por El Futbol dei migliori sudamericani under21.

 

Thiago Almada (Club: Vélez Sarsfield. Passaporto: Argentina Anno di nascita: 2001)

L'innamoramento conclamato e riconosciuto di Pep Guardiola ci evita di scendere nella valutazione circa il suo futuro: è un prospetto superiore, e non si discute, a partite dalle qualità tecniche. Trequartista di qualità, intuisce la giocata in anticipo soprattutto nelle zone calde delle operazioni, cioè dove si fa la differenza, al limite dell'area di rigore. Non manca di coraggio e picardia, inevitabile per uno che cresce a Fuerte Apache, non esattamente la zona vip di Buenos Aires (citofonare Tevez).

Julian Alvarez (River Plate. Argentina, 2000)

Per Marcelo Gallardo, cioè uno dei migliori tecnici al mondo, già nel finale dell'anno passato era in grado di prendere parte a una delle gare più importanti mai disputate, l’atto decisivo della Copa Libertadores Boca-River giocata al Bernabeu. Sa muoversi con intelligenza e tempi su tutta la linea d'attacco, pulito e essenziale come nella miglior tradizione dei giocatori offensivi formati dai Millonarios. 

Antony (San Paolo. Brasile, 2000)

Miglior giocatore all'ultima Copinha, il torneo giovanile più importante del Brasile, dove è anche stato cannoniere e segnato in finale contro il Vasco, Antony si è subito accomodato sulla fascia destra del time maggiore producendo la stessa pericolosità anche nel Paulistao e ora nel campionato nazionale: vola leggero per il campo distribuendo gol e assist. Attenzionato, si dice, anche dal Barça, ora divide la zona destra del campo con l'ex culé Dani Alves: “difficile non tremare quando lo vedi dal vivo”, ha detto il giovane craque: si abituerà presto a giocare con gente di tale rango.

Carlos Eccehomo Cuesta (Genk. Colombia, 1999)

Con quel secondo nome originale i genitori hanno voluto distinguerlo, certo che in campo, quasi da sempre le sue doti di leadership sono davvero uniche tanto che è quasi sempre stato capitano delle squadre dove ha giocato, nonostante la sua altezza non sia proprio di un centrale difensivo classico (è poco oltre i 180 cm). Fascia al braccio anche nell'ultima spedizione colombiana al Mondiale under20. Dove, in una squadra con poche certezze difensive, ha mostrato le sue qualità nell'uno contro uno: tempo, letture in anticipo e grande coraggio: le stesse che ha palesato nell'Atletico Nacional, la più importante squadra del suo Paese dove lui era già titolare indiscusso. Scelto il Belgio per completare il suo bagaglio, giusto, ma crediamo sia solo di passaggio per poi salire.

Pedro De La Vega (Lanus. Argentina, 2001)

Mi pare che sia da sempre un titolare del Lanus, quando invece è nato praticamente l'altroieri. Prima grande scommessa del tecnico Zubeldia al suo ritorno al Granate, “Pepo” pinta proprio da predestinato in questo gioco. Esterno d'attacco che sa muoversi e ricevere tra le linee, condurre e trovare con creatività e a tempo il compagno smarcato, il suo futuro calcistico potrebbe anche essere da interno. Sicuramente sarà in Europa, ha pure il passaporto comunitario pronto. Chi lo prende in questa sessione, fa un affare. 

Adolfo Gaich (San Lorenzo. Argentina, 1999)

Punta centrale e fisicata di quelle che se ne vedono sempre meno, ma non male nelle accelerazioni sul lungo e anche quando è spalle alla porta oltre a saper difendere la palla con quelle spalle così larghe riconosce tempi e spazi per le giocate. Un passo in avanti sotto porta lo deve fare ma tra Mondiale Under20 e Giochi Panamericani, ha inciso anche in questo fondamentale (5 reti in sei gare a Lima). Perfetto per ogni stile di gioco europeo, anche il più conservativo. Arriverà presto nel nostro continente.

Yangel Herrera (Granada. Venezuela, 1998)

Impostosi nel Sudamericano under 20 del 2017 come grande erede di Tomas Rincon, oggi gli gioca accanto nella selezione Vinotinto. Solo che in questi due anni è stato bersagliato dagli infortuni e si è un po’ appesantito: le letture sono sempre top ma questa stagione sarà molto importante per il futuro della sua carriera: nel neo-promosso, in Liga, Granada ha la possibilità di giocare con continuità e ritrovare quella capacità di comando in mezzo al campo.

Jan Carlos Hurtado (Boca Juniors. Venezuela, 2000)

Fisico compatto e potente, capacità di difendere palla schiena alla porta ma anche di accelerare e attaccare la profondità. Dovrà migliorare nella gestione della palla e nel breve ma il giovane venezuelano ha già personalità per farsi valere ad altissimo livello: lo ha scelto Nico Burdisso per il Nuovo Boca Juniors del Dopo Madrid, poteva arrivare in Italia. E non solo in questa sessione: prima di andare al Gimnasia La Plata fece un provino ad Interello, poi non si fece nulla dato che il ragazzo si era liberato in maniera unilaterale dal club venezuelano che lo aveva formato. Peccato, ma ci sarà sicuro una nuova opportunità europea, presto o tardi.

Gabriel Martinelli (Arsenal. Brasile, 2001)

Giovanissimo ma già da tempo nel taccuino degli scout britannici, quelli con il portafogli più gonfio. Ci aveva pensato già tempo fa il Manchester United a portarlo in Inghilterra: inevitabile rimanere affascianti da un talento così, un brasiliano che sa quel che vuole con quel fisico esile ma tutto fibre. E poi l'impatto che ha nelle gare: pur essendo un classico esterno ha giocato anche da attaccante centrale nell'Ituano, in Brasile, proprio perché ha una grande capacità di finalizzazione. Nell’ultima Copinha lo show decisivo perché l'Arsenal si decidesse al gran passo: investimento e firma. Nonostante l'arrivo di Pépé e tutto il resto dell'extralusso che aveva già in casa, Unai Emery qualche minuto lo ha subito regalato al ragazzino di Guarulhos, dove c'è l'aeroporto di San Paolo. E lui sa già volare.

Lucas Necul (Arsenal Sarandi. Argentina, 1999)

Dopo qualche annata così così, l'Argentina riprende a produrre grande talento con i 1999, i 2000, i 2001. In questa nidiata si era quasi perso Necul, e invece i suoi giochi Panamericani (prestazioni hors categorie) gli hanno ridato quella fiducia che il cattivo campionato dell'Arsenal gli aveva tolto. Ha il calcio dentro Necul, ed è per questo che ha giocato già in diversi ruoli del centrocampo e dell'attacco. Messo nel mirino dalle grandi d'Argentina ora subisce anche le sirene di MLS, Messico e Europa, dove speriamo arrivi presto.

Renan Lodi (Atletico Madrid. Brasile 1998)

Investimento significativo e grande fiducia per Renan Lodi nel nuovo ambizioso Atletico Madrid del Cholo Simeone. Sinistro educato, efficace anche in corsa, l’ex terzino sinistro dell’Athletico Paranaense arriva sempre e possiede grande capacità di “desbordar”. Marchio di fabbrica nell’uno contro uno offensivo: portarla in avanti col destro, cacciare la linea di fondo e metterla precisa col piede forte. Tradizione brasuca di esterni “canhoto” che si rinnova.

Gonzalo Plata (Sporting Lisbona. Ecuador 2000)

Probabilmente il miglior talento della miglior generazione di talenti di sempre del calcio ecuadoriano (hanno vinto per la prima volta il campionato sudamericano under 20 e hanno giocato la semifinale al Mondiale di categoria), Plata ha firmato da tempo con lo Sporting Lisbona, dove però non è ancora aggregato con continuità alla prima squadra. Quest'anno, visto anche la situazione del club, potrebbe essere davvero la stagione giusta: esterno con grandi doti fisiche di corsa e tecniche nell'uno contro uno. In quest'ultimo fondamentale deve forse levare qualche fioritura di troppo ma il potenziale è davvero notevole. 

Santiago Rodriguez (Nacional. Uruguay, 2000)

Enganche classico ma con la sub20 ha giocato anche da esterno, è già idolo dei tifosi del Nacional, cioè di metà del popolo uruguagio, nonostante la giovane età infatti ha giocato partite importanti di campionato e Copa Libertadores. Incisivo nell'ultimo terzo di campo, legge in fretta il gioco, ha tempismo per l'assist ma sa mettersi in proprio per la finalizzazione.

Rodrygo (Real Madrid. Brasile, 2001)

Il suo compagno di squadra, di un anno più vecchio, Vinicius Junior, nell’ultima Champions è stato quello che più ha fatto paura all’Ajax delle meraviglie, ora tocca al ragazzo del Santos imporsi. Se l’ex Flamengo ha un talento ineguagliabile, qui non siamo per nulla lontano. Per entrambi c’è da chiedersi se non fosse stato meglio un passaggio intermedio prima del Madrid, pagano però il loro luccicante talento, che ha subito attirato l’attenzione dei più grandi (e i prezzi di acquisto sono lì a dimostrarlo). Esterno d’attacco dalla tecnica squisita, figlio prediletto, l’ennesimo, del grande vivaio di Vila Belmiro, la casa del Santos.

Luis Sinisterra (Feyenoord. Colombia 1999)

Esterno d'attacco prodotto dall'Once Caldas, ha già passato il suo periodo di ambientamento a Rotterdam e quest'anno promette di giocare tanto con Stam, che lo ha visto incisivo, e subito in gol, nel primo preliminare di Europa League giocato al De Kuip. Longilineo, bella corsa, ottimo uno contro uno con cambi di direzione e velocità: deve assestarsi in Eredivisie e misurare così il suo futuro.

@pizzigo