Parlare di Nazionale Italiana oggi ha un sapore diverso, ci regala un senso di riscatto e di rinascita dopo mesi complicati in cui abbiamo toccato il fondo - mancando la qualificazione al Mondiale del 2018, il punto più basso mai raggiunto negli ultimi 60 anni dalla nostra squadra. Risalire a questi Europei era obbligatorio - con il precedente fortunato del 1968, quando a due anni dall’ultima qualificazione mancata per mano della Corea del Nord, l’Italia riuscì poi a vincere l’unico Europeo della sua storia. Siamo qui però per parlare di altro, per raccontare dei Mondiali vinti dall’Italia che oggi è dietro al solo Brasile (5) - contro cui abbiamo perso due finali - ma resta tre le squadre con più titoli mondiali vinti, al pari della Germania. Una storia costellata da quattro successi su 21 edizioni, tutti significativi a modo loro, dalla doppietta degli anni ’30, passando poi per l’iconico 1982 e terminando il tutto con il trionfo del 2006.

Il primo Mondiale: la vittoria dell’Italia del 1934

Nella prima edizione dei mondiali disputata a inizio estate - tra maggio e giugno - e nella seconda in assoluto nella storia del calcio dopo quella del 1930 in Uruguay, a imporsi fu l’Italia dell’indimenticato allenatore Vittorio Pozzo. Il Bel Paese fu anche la nazione ospitante di quell’edizione dei mondiali, con partite giocate tra Firenze, Bologna, Genova, Milano e Napoli, oltre a Torino, Trieste e ovviamente Roma. Un trionfo anche per la propaganda fascista, che fece dei campioni in campo dei veri e propri eroi di una cavalcata che ci vide battere negli ottavi di finale per 7-1 gli Stati Uniti e arrivare fino in fondo, superando per 2-1 la Cecoslovacchia in finale. Un match in cui gli azzurri andarono sotto nel secondo tempo con il gol di Puc - una doccia fredda a meno di 20 minuti dal termine. Sembrava una disfatta, ma poco dopo Orsi riuscì a trovare la rete del pareggio e dei supplementari. Ed è lì che Schiavo realizzò il gol che regalò all’Italia il primo titolo mondiale della sua storia - un successo festeggiato anche da Benito Mussolini, che quella sera stessa chiamò i giocatori a Palazzo Venezia - ancora in tenuta da gioco - premiando tutti i protagonisti di quel successo con un premio da 20.000 lire ciascuno.

L’Italia si concede il bis: il secondo Mondiale arriva nel 1938

Tra i tanti record che possiamo vantare - e con noi, come spesso accade, c’è anche il Brasile - l’Italia è l’unica squadra assieme alla compagine sudamericana ad aver vinto due mondiali consecutivi. Laurearsi campioni del mondo, iniziando il torneo da campioni in carica. È l’impresa riuscita al già citato Vittorio Pozzo, che quattro anni dopo concesse il bis - anche se in un contesto storico profondamente diverso. L’Argentina e l’Uruguay infatti scelsero di non prendere parte alla competizione, in segno di protesta perché venne meno l’alternanza stabilita nel disputare un’edizione in Europa e una in America. Austria e Spagna invece dovevano fronteggiare una situazione politica compromessa, tra guerre, invasioni e cambi di regime. Ciò non toglie però che difficilmente le altre nazionali avrebbero potuto fare affidamento su un trio del livello come Colaussi-Piola-Meazza. In Francia gli azzurri si presero così il meritato trionfo, nell’anno in cui Gino Bartali vinse il Tour de France e con il Presidente della Repubblica Francese Lebrun che nel consegnare la Coppa Rimet a Meazza aggiunse: “Vincono proprio tutto, questi benedetti italiani”.

L’Italia Mundial: il trionfo e la rinascita del 1982

Dopo quelle due vittorie, venuto meno il regime fascista (e non solo quello), l’Italia è stata costretta ad attendere ben 44 anni per tornare sul tetto del mondo; riuscendo nell’impresa grazie alla guida di Enzo Bearzot e di un gruppo partito con tutta la stampa contro e con pochi favori del pronostico dalla sua parte. Un mondiale quello di Spagna che ha segnato anche un cambio nell’organizzazione dell’evento - prima edizione con 24 squadre, a differenza delle 16 precedenti, e con partite giocate in ben 17 stadi differenti; ancora oggi record per la manifestazione. Al resto poi pensarono i nostri campioni in campo, in grado di eliminare l’Argentina di Maradona e il Brasile di Falcao - sfruttando da quel momento in poi i gol di uno scatenato Paolo Rossi. La Polonia in semifinale venne superata per 2-0 e così in finale contro la Germania arrivò il momento del trionfo grazie ai gol del solito Rossi, a cui si unirono Tardelli (con il suo urlo, una delle immagini entrate nella storia del calcio) e Altobelli.

L’ultimo Mondiale vinto dall'Italia: Germania 2006

Il quarto sigillo è datato invece 2006: Marcello Lippi in panchina, una difesa impossibile da superare (soltanto due gol subiti in tutto il mondiale, un autogol e un rigore beffardamente rimbalzato sulla traversa e poi alla spalle di Buffon) e un attacco ricco di alternative. Un gruppo unito, unico nel suo genere, pieno di campioni giunti all’ultima occasione della propria carriera e abili a non farsi sfuggire un’occasione storica. Di quel Mondiale impossibile non citare la storica semifinale vinta per 2-0 ai supplementari contro la Germania, sbloccata a poche decine di secondi dai calci di rigore grazie al gol di Grosso, seguito poi a strettissimo giro da quello di Del Piero. In finale invece fu un testa a testa - in tutti i sensi - tra Materazzi e Zidane; entrambi marcatori nel match e poi protagonisti dell’episodio chiave di quel mondiale, con il campione francese che colpisce con una testata in pieno petto il difensore azzurro. Espulsione e un fondamentale rigorista venuto meno ai francesi che, dopo l’errore di Trezeguet, devono arrendersi e capitolare - regalando all’Italia il quarto (e al momento ultimo) mondiale vinto.

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