In Inghilterra se lo chiedono oramai da una decina di giorni: se foste obbligati a scegliere, quale tra le stagioni di Manchester City o Liverpool votereste come la migliore? A primo acchito, la risposta naturale sarebbe optare per gli uomini di Guardiola, capaci di conquistare ben 4 trofei (Community Shields, Coppa di Lega, FA Cup e Premier League) e sbaragliare qualsiasi tipo di concorrenza a livello nazionale, sebbene le emozioni vissute da Salah e compagni, culminate con la vittoria della Champions League a Madrid contro il Tottenham hanno coinvolto un maggior numero di persone e l’hanno fatta sembrare l’impresa del decennio.

Del resto, quando perdi 3-0 la partita d’andata delle semifinali contro il Barcellona e come unica opzione per passare il turno hai quella di vincere con almeno 4 gol di scarto e non subire nemmeno un gol da una squadra che vanta tra le proprie fila calciatori del calibro di Luis Suarez e Lionel Messi, solo un pazzo (o una squadra di pazzi) potrebbe arrivare a credere di potercela fare. E il Liverpool, che può contare sul carisma di Jurgen Klopp, ha deciso di trasformarsi in quella squadra di matti. Barcellona annichilito al ritorno, vittoria per 4-0 e pass per la finale strappato. Chi, ancora oggi, si vede costretto a rivivere passo passo le immagini di quell’assurda serata, capisce non solo quanto il calcio sia uno sport del tutto irrazionale, bensì realizza quanto quell’impresa sia da annoverarsi tra le più assurde, impronosticabili ed imprevedibili della storia del calcio. Quel Barcellona battuto 4-0, chi lo avrebbe mai detto?

A dirla tutta, il Liverpool ci aveva già abituato a serate di quel tipo nel recente passato, basti pensare all’assurda rimonta contro il Borussia Dortmund datata 2015, quando a mezzora dalla fine i Reds perdevano 1-3 e avrebbero dovuto segnare tre gol per assicurarsi l’accesso alle semifinali (partita poi conclusasi effettivamente sul 4-3). O meglio ancora l’assurda serata di Istanbul quando, sotto di 3 gol al termine del primo tempo nella finale di Champions League contro il Milan, gli uomini di Benitez riuscirono a rimontare e battere i rossoneri ai calci di rigore. Liverpool è da sempre sinonimo di Europa e per questo motivo, al netto della finale giocata lo scorso anno contro il Real Madrid e persa sia per inferiorità che per eventi puramente casuali (vedi le due papere di Darius), rivedere i Reds sul tetto d’Europa fa un certo effetto.

Anzi, fa un effetto strano, tanto strano da oscurare quasi del tutto l’incredibile stagione del Manchester City. Se si dovessero analizzare nello specifico i risultati delle due squadre, è ovvio che la compagine di Manchester partirebbe avvantaggiata, avendo accumulato 4 trofei su 5 competizioni disputate. La “sola” conquista della champions League del Liverpool, però, va vista con un occhio diverso da quello del semplice tifoso: i Reds in Premier League sono arrivati secondi, proprio alle spalle dei Citizens, di un solo punto, perdendo una partita su 38 e totalizzando ben 97 punti.

Ora, sedetevi un secondo e pensateci bene: quante altre squadre possono dire di aver fatto 97 punti su 114 nel corso del campionato ed essere arrivati secondi? La statistica che conferma quanto il Liverpool sia stato “sfortunato” da un certo punto di vista è quella relativa alle stagioni precedenti: da quando è nata la Premier League nel 1992, il Liverpool avrebbe vinto il campionato in 25 casi su 27. E invece ad oggi, i Reds sono l’unico top club inglese a non annoverare nessuna Premier League nella propria bacheca (l’ultimo campionato vinto risale alla stagione 1988-1989). 

Se a tutti questi dati aggiungiamo alcuni interessantissime statistiche, come ad esempio i gol realizzati da Mané e Salah in campionato (22 a testa), i dribbling subiti da Van Dijk dall’inizio di agosto allo scorso maggio (0), le reti inviolate di Alisson (21, solo Cech ha fatto meglio nella storia), gli assist dei due terzini Andy Robertson e Alexander Arnold (rispettivamente 11 e 12) e il prezioso contributo di giocatori come Firmino (12 gol e 6 assist) e Origi, autore di soli 5 gol quest’anno ma tutti decisivi per la vittoria finale, allora si può davvero pensare di poter aprire un ciclo vincente.

Nella stagione 2019/2020 il Liverpool avrà la possibilità di conquistare ben 7 trofei essendosi qualificato per competizioni come la Supercoppa Europea, il Community Shields (la nostra Supercoppa Italiana) e il Mondiale per Club. Difficile che Salah e compagni portino a casa l’intero bottino, ma senza dubbio ci aspettano dieci mesi di puro di divertimento, a ritmo del “punk-rock football” di Jurgen Klopp.

 

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