“Il Torino Football Club, meglio conosciuto come Torino, è una società calcistica italiana con sede nella città di Torino. Il colore sociale principale è il granata; altro segno distintivo della società è il toro, simbolo della città di Torino, spesso presente su maglie e calzettoni della società piemontese”: questa la fredda e asettica descrizione di una squadra nata nel 1906 e rifondata nel 2005, segnando per sempre la storia del calcio italiano. Ma da dove arriva il simbolo che qualche anno fa è stato votato in una speciale classifica del Guerin Sportivo come il più bello del mondo?

L’evoluzione del logo e dello stemma, mantenendo al centro sempre il toro

Il primo stemma ufficiale del Torino FC, creato nel 1936, presentava una tradizionale composizione araldica in rosso scuro e bianco, con elementi aggiuntivi in ​​oro, nero e azzurro. Era una cresta geometrica diritta e rigorosa, divisa verticalmente in due parti uguali: il rosso scuro a sinistra e il bianco a destra. Sullo sfondo rosso, c’era un delicato stemma azzurro con un toro d’oro disegnato su di esso e una corona d’oro sopra di esso. La parte destra della cresta conteneva un sottile monogramma geometrico “TAC” con lettere alte e strette in un carattere tipografico serif stilizzato sovrapposte l’una all’altra, eseguite in bordeaux. La riprogettazione del 1959 invece ha mantenuto l’idea e la composizione del badge precedente, ma ha ridisegnato tutti gli elementi e ha cambiato la forma del logo da stemma a ovale verticale. La cornice dorata divenne più spessa e i contorni di tutti gli elementi furono ora delineati in un sottile nero. La corona si fece più massiccia, così come il toro d’oro sullo sfondo azzurro (ormai oscurato) di una cresta.

Nel 1977 il logo del Torino fu nuovamente ridisegnato, con il toro e la corona ridisegnati utilizzando tonalità più blu e meno dorate. L’iscrizione era ora posta verticalmente ed eseguita in un carattere serif con le sue lettere maiuscole scritte in bordeaux. L’audace cornice dorata con contorni puliti e ordinati è stata sostituita da una elegante e decorata in oro scuro e bordeaux. Questa nuova inquadratura ha reso il logo più simile a un antico medaglione o a una spilla. Un’altra versione del logo, creata per la squadra di calcio italiana, presentava il suo tradizionale ovale verticale bicolore racchiuso in un’interessante cornice tripla in arancione e bianco con la linea arancione pulita e semplice dall’interno, un arancione simile a una corda dall’esterno , e il bianco tra di loro. La lunga iscrizione verticale è stata sostituita da due lettere “TC” intrecciate in un carattere tipografico semplice e di classe, in una tonalità bordeaux scuro. Per quanto riguarda la parte sinistra dello stemma, vantava ancora uno stemma con un toro e una corona disegnata su di esso, ma ora gli elementi dorati furono cambiati in arancio, il che li fece sembrare più nitidi e più potenti.

Si arriva così ai tempi più recenti e alle ultime due versioni dello stemma: nel 1990 lo stemma degli anni ’80 torna all’identità visiva del Torino FC, ma in fase di affinamento e modernizzazione. La cornice arancione simile a una corda è stata rafforzata e la corona arancione è stata cambiata in una gialla brillante, ridisegnata in un nuovo stile di fantasia. Il monogramma intrecciato “TC” è stato ingrandito e ha iniziato ad essere l’elemento altrettanto importante per la composizione quanto lo stemma del toro con la corona. Per quanto riguarda la piccola cresta del toro, è diventata più luminosa grazie all’uso di una tavolozza di colori turchese e giallo. La riprogettazione finale del 2005 ha introdotto uno stemma del Torino completamente diverso, che conserva ancora gli elementi principali di tutti gli stemmi precedenti. È uno scudo marrone con un contorno giallo, con la parte superiore in bianco, con un’iscrizione “Torino” maiuscola in un carattere moderno e audace. Il corpo dello stemma aveva un’immagine stilizzata bianca di un toro su di esso, completata dal contrassegno bianco “1906” a sinistra e dalla scritta “FC” ExtraBold bianca con contorno giallo a destra.

Gli stadi “di casa” della storia del Torino Calcio

Dal 1907 al gennaio del 1910 il Torino disputò le sue partite al Velodromo Umberto I, all’incrocio fra corso Re Umberto I e via Amerigo Vespucci. Poi si trasferì nella piazza d’armi dove all’epoca c’erano diversi campi da gioco, utilizzando prima il Lato Ferrovia e poi il Lato Crocetta. Alla fine del 1913 il Toro si trasferisce in uno stadio vero e proprio, il Stradale Stupinigi - non lontano dallo Stadio Filadelfia. Per tutta la stagione 1925-26 gioca presso il motovelodromo di Corso Casale, struttura oggi dedicata a Fausto Coppi ed il 17 Ottobre del 1926 inaugura lo stadio Filadelfia contro la Fortitudo Roma, rimanendoci fino all’11 maggio del 1958, nella gara contro i genoani.

Nella stagione 1958-59 il Toro ha giocato presso lo stadio Comunale, nella stessa stagione i granata finirono in serie B e per scaramanzia l’anno successivo tornarono a giocare al Filadelfia. In seguito il Toro giocò al Comunale (65.000 posti) soltanto le partite di “cartello”, traslocandovi poi definitivamente nella stagione 1963-64. Il 27 maggio del 1990 il Toro lasciò il Comunale per andare a giocare allo stadio delle Alpi, realizzato per i mondiali del 1990 e vi rimase fino al 2006. Dopo la ristrutturazione in occasione dei Giochi olimpici invernali del 2006, il Toro si postò allo stadio Comunale, ribattezzato Stadio Olimpico Grande Torino.

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