Jannik Sinner non è solo il nuovo che avanza nel tennis e più in generale nello sport italiano: dopo la vittoria agli Australian Open - primo azzurro di sempre a vincere quello Slam - è il presente in uno degli sport individuali più seguiti e competitivi al mondo. Le sue vittorie hanno suscitato clamore, grandi attenzioni e nei mesi passati anche un po’ di ruggine da parte di chi si vede scalzato del ruolo di leggenda - ogni riferimento a Pietrangeli non è puramente casuale: “I record sono fatti per essere battuti. Dopodiché, può anche diventare numero uno al mondo ma riparliamone quando avrà ottenuto i miei risultati”, aveva detto proprio il grande vecchio del tennis italiano lo scorso ottobre, prima che Sinner riuscisse prima da protagonista a riportare il nostro Paese sul tetto del mondo in Coppa Davis, per poi prendersi la prima finale e la prima vittoria in uno Slam. Quindi? A che punto è la scalata dell’alto-atesino nella nostra del nostro tennis? Andiamo a spulciare un po’ di record.

Sinner e il confronto con Pietrangeli: tutti i numeriIl confronto tra due ere così lontane e diverse del tennis è complicato, ma possiamo provare a farlo guardando al palmares di Pietrangeli che resta - ad oggi - il tennista italiano con più trofei in bacheca (anche se Sinner, data la giovane età, ha tutte le carte in regola e il tempo per effettuare il sorpasso). Pietrangeli, classe 1933, ha iniziato già dal 1951 a vincere - campione italiano under 18 all’epoca - con esordio in Coppa Davis a 20 anni. In carriera, il tennista nato a Tunisi, ha conquistato 22 titoli di campione d’Italia, di cui sette nel singolare e ben 15 in doppio. Non solo: un altro dei grandi record di Pietrangeli è legato alla sua longevità, che gli ha permesso tra il 1954 e il 1972 di disputare ben 164 match di Coppa Davis - nessuno come lui al mondo. In particolare ha vinto 120 partite in Coppa Davis - 78 su 110 nel singolare e 32 su 54 nel doppio. In totale in carriera Pietrangeli si è aggiudicato 48 tornei e stando ai ranking stilati dal “The Daily Telegraph” (visto che non c’erano ancora quelli ufficiali ATP), per ben sette stagioni è stato tra i primi dieci tennisti al mondo: n°3 nel biennio 1959-60, n°4 nel 1961, n°7 nel 1958 e 1964, n°9 nel 1957 e n°10 nel 1956.

Sinner: i dati e i numeri dei suoi record (almeno finora)

E Sinner invece? Finora il campione nato a San Candido nell’agosto 2001 ha vinto 11 tornei ATP in singolare - record per il nostro tennis da quando esistono queste catalogazioni (non ai tempi di Pietrangeli, quindi): uno Slam (Australian Open 2024), un ATP Masters 1000(Canadian Open 2023), tre ATP 500 (Washington Open 2021, China Open 2023, Vienna Open 2023), sei ATP 250 (Sofia 2020, 2021; Melbourne 2021, Anversa 2021, Umago 2022, Montpellier 2023) e una Coppa Davis (Malaga 2023). A Wimbledon ha già giocato una semifinale - proprio come Pietrangeli - mentre al Roland Garros e agli US Open si è fermato ai quarti di finale. Il suo best ranking è l’attuale quarto posto in classifica ATP, ma le condizioni fanno si che probabilmente la scalata potrebbe continuare per un uomo dei record come lui - tra i quali, ad esempio:  

  • Il più giovane italiano ad aver vinto un match di categoria Masters 1000; 
  • Il più giovane italiano ad aver vinto un titolo ATP;
  • Il più giovane italiano a varcare la soglia della top 100, della top 50, della top 20 e anche della top 10; 
  • Il più giovane di sempre a vincere le Next Gen ATP Finals; 
  • L’unico italiano a ad aver vinto quattro tornei ATP nella stessa stagione. 

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E gli altri? Da Berrettini a Panatta, Sinner ha già superato tutti

Nella storia ATP degli ultimi decenni del nostro tennis, Sinner si è già preso il primo posto - tornando a vincere uno Slam dopo che l’ultimo a riuscirci era stato Adriano Panatta a Parigi nel 1976. Un’eternità che ha reso ancora più mitologiche le imprese compiute dal tennista nato nel 1950 e protagonista del successo in Coppa Davis nel 1976, perdendo poi in finale nel 1977, 1979 e 1980. A livello ATP Panatta ha vinto 10 tornei singolari (Sinner ha già messo la freccia), concedendosi una super accoppiata nel 1976 - quando oltre al già citato Roland Garros è riuscito a portare a casa anche la vittoria a Roma. Best ranking? Numero 4 al mondo, 24 agosto 1976. Sinner insomma non può fare altro che migliorare nel corso dei prossimi anni.

Discorso simile se si guarda ai tennisti italiani che più sono riusciti a vincere negli ultimi anni, da Fabio Fognini a Matteo Berrettini - tra quelli che sono riusciti più a distinguersi nella storia del tennis italiano, che in totale può contare su 86 tornei vinti nel circuito ATP e di cui Sinner e Panatta occupano i primi due posti per successi complessivi in carriera. Sul terzo gradino del podio invece c’è proprio Fabio Fognini, che dopo diversi anni complicati ha avuto il merito di far tornare il tennis italiano in top 10 nel ranking ATP (numero 7 il 20 luglio 2015). Fognini ha vinto nove tornei ATP - con il successo a Montecarlo nel 2019 che è decisamente il più prestigioso di tutti - ma in uno Slam non è mai riuscito ad andare oltre i quarti di finale giocati a Parigi nel 2011. 

Più recentemente invece a prendersi titoli e attenzioni è stato Matteo Berrettini, che è riuscito a diventare il primo italiano ad arrivare in finale a Wimbledon - poi persa contro Nole Djokovic nel giorno in cui, sempre a Londra, gli Azzurri di calcio sono riusciti a trionfare contro l’Inghilterra in finale e a conquistare gli Europei. Il best ranking di Berrettini è stato il n°6 raggiunto nel gennaio 2022, ha vinto otto tornei ATP in carriera, ma mai un Masters 1000 - ennesima conferma di come sia sempre mancato qualcosa nel suo tennis per fare il definitivo salto di qualità. Sensazione che invece Sinner non solo ha dato per diverso tempo, ma che è riuscito a trasformare in realtà.

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