In uno sport individuale come il tennis, una delle massime espressioni dello scontro corpo a corpo, della sfida tra singoli a caccia del modo di far prevalere la propria forza su quella dell’avversario, sono in tanti a non considerare il doppio come “uno sport di squadra”, ma più che altro che il concetto allargato del match singolare che i giocatori sono chiamati a fare. Alcune piccole modifiche rispetto al copione classico, il campo un po’ più grande e qualche complicazione in più a seguire i movimenti da una parte e dell’altra della rete. Cosa cambia quindi rispetto al tennis classico - oltre al fatto che in campo ci siano due persone da ogni lato della rete e non una soltanto? Scopriamolo insieme.

Tennis in doppio: le dimensioni del campo e le regole base

Partiamo dal contesto: le partite di doppio nel tennis, a differenza del singolare, si disputano su un campo di dimensioni maggiori - quello che in realtà siamo sempre abituati a vedere anche nelle sfide individuali tra tennisti. Il terreno di gioco è, infatti, un rettangolo più largo: 10-97 metri contro gli 8.23 degli incontri di singolare. In sostanza, se nelle gare di singolare i corridoi laterali del campo sono considerati out, nel tennis in doppio le regole prevedono che siano, invece, aree valide per la realizzazione del punto. Fatto questo, il resto del contesto, delle regole e della gestione del match resta fondamentalmente uguale - con l’unica differenza che l’obiettivo è quello di mettere in difficoltà non uno, ma due avversari.

Ogni coppia di doppio decide lordine di battuta allinizio di ciascun set al momento del proprio servizio e dovrà mantenerlo invariato fino al termine del set stesso - provando quindi a capire quale sia la combinazione migliore per massimizzare la propria resa. Analogamente, prima che inizi il primo gioco, gli avversari decidono quale giocatore ribatte il primo punto in quel gioco. Dopo che il giocatore chiamato a rispondere al servizio avversario ha rimandato la palla nel campo dall’altra parte della rete, sia luno sia laltro compagno di una coppia possono intervenire e colpire la palla (o uno o l’altro, non esiste il concetto di “passaggio” al compagno). Resta anche invariato il concetto di libera posizione: anche nel doppio i giocatori possono muoversi a proprio piacimento e occupare tutte le zone del campo, dentro o fuori di esso, con l’unico vincolo di non recare disturbo a chi sta dall’altra parte della rete.

Tennis in doppio: le posizioni di partenza e i movimenti a rete

Diventa utile specificare anche qualche altro dettaglio: per quello che riguarda il posizionamento in campo, i giocatori della coppia al servizio cambiano lato a ogni punto - a differenza della squadra in risposta, che mantiene i giocatori fermi nelle rispettive metà campo per tutto il game. La maggior parte delle correnti di pensiero inoltre suggeriscono alla coppia in battuta che il giocatore non al servizio rimanga di fronte alla rete, pronto a trovare una deviazione immediata a una risposta dell’avversario - provando a sfruttare un eventuale colpo al volo ad esempio. Lo stesso giocatore al servizio invece, dopo aver colpito, può a sua volta cercare uno schema per portare subito a termine il punto - come ad esempio il serve and volley, o roba simile. Sono insomma tante le strategie elaborate da giocatori di ogni genere per cercar di portare a casa risultati soddisfacenti e tra di esse non si può non accennare al doppio all’australiana - che prevede che il compagno di chi è in battuta si piazzi davanti alla rete, non in piedi ma accovacciato a terra. Una tecnica che spesso genera confusione negli avversari, ma che richiede grande complicità tra i due giocatori in campo: una sorta di “schermo” mixato con l’effetto sorpresa.

Tennis in doppio e strategie: tutto parte dal servizio

Se nel tennis il servizio è componente spesso fondamentale per determinare le sorti di un match, nel doppio diventa se possibile ancora più importante. Prima di tutto, la cosa da cui partire è sapere come posizionarti al meglio nel turno di servizio perché, da questo, dipenderà lesito dello scambio e, quindi, del punto. È bene servire partendo con i piedi vicini alla prima linea del corridoio - la zona di campo aggiuntiva che viene utilizzata quando ci sono quattro giocatori a sfidarsi - così da riuscire a coprire il centro e anche lesterno. Il servizio obbliga il giocatore a dover prendere il comando dello scambio, fin dal primo colpo, in modo da non farsi sorprendere - magari allargando il raggio e provando a servire in maniera un po’ più defilata. In questo modo, faciliterai anche il lavoro del compagno che sta a rete proprio perché è più libero di posizionarsi verso il centro della sua metà campo evitando di prendere un colpo dietro alla schiena. L’idea inoltre è quella di aprirsi l’angolo di gioco per sfruttare la maggior ampiezza a disposizione: un concetto fondamentale quindi, aprire il campo e non servire per fare un ace. L’importante è non sbagliare la rotazione del colpo: mai piatto, per non regalare agli avversari un comodo vantaggio.

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