Il calcio in Europa ha tante scuole, legate a fasi storiche più o meno distinte e scandite dai successi delle compagini nazionali nella massima competizione internazionale: il Mondiale. Guardando a quella non si può non citare la Polonia, esempio di come dagli anni ’70 anche nell’Europa continentale si sia espresso un grande livello di gioco, per una nazione che si era già affacciata nel 1938 ai Mondiali - battuta dal Brasile in un rocambolesco incontro fino 6-5, chiuso dal sigillo del sudamericano Leonidas dopo che la Polonia aveva pareggiato per ben cinque volte la partita. La prima manifestazione luminosa nel panorama calcistico internazionale si ebbe invece con la vittoria dell’oro nel torneo olimpico di Monaco 1972: allenata dal tecnico Górski, la Polonia mise in luce diversi giocatori che furono poi protagonisti al Mondiale disputato due anni dopo sempre in Germania, mostrando un calcio caratterizzato da vigore atletico, talento tecnico e mentalità offensiva (con caterve di gol messi a segno).

Protagonista fu l’attaccante e capitano della squadra Wlodzimierz Lubański, la cui carriera subì un’interruzione a causa di un tremendo infortunio causato da un intervento dell’inglese Ball, in un incontro valido per le qualificazioni al mondiale del 1974 e vinto dalla Polonia. Uscito in barella, con un ginocchio a pezzi, Lubański avrebbe saltato il mondiale nel momento più importante della propria carriera. Sfortunato lui tanto quanto la selezione nazionale che nel 1982 andò a schiantarsi contro la doppietta di Paolo Rossi nella semifinale del mondiale in Spagna, poi vinto dagli azzurri, ma che per la Polonia rappresenta un altro grande traguardo della propria storia, fino ad arrivare ai giorni nostri e ai gol di un leader di assoluto livello internazionale come Robert Lewandowski: è lui il primo nome ad aprire la lista dei giocatori più rappresentativi del calcio polacco, che nel corso dei decenni ha dato spazio e modo di crescere a grandi interpreti di questo sport.

Migliori calciatori polacchi: ecco la nostra classifica

1° posto - Robert Lewandowski

Tra i giocatori del passato c’è sempre l’idea che quelli attuali, ai loro tempi, avrebbe faticato. Non sarebbe così per Robert Lewandowski, soprattutto dopo quanto visto nel 2020 - anno in cui ha vinto tutto e che solo l’annullamento del trofeo a causa della pandemia non gli ha permesso di portare a casa il Pallone d’Oro. Sarebbe finito nelle sue mani, esattamente come il Fifa World Player dell’anno, primo calciatore polacco della storia ad aggiudicarselo. L’attaccante di Varsavia, classe 1988, si è tenuto alle spalle nientemeno che Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, in un’annata da 55 reti in 47 partite. Una macchina da gol perfetta che, dopo anni di altissimo livello, ha vissuto la sua consacrazione sotto tutti i punti di vista.

2° posto - Włodzimierz Lubański

È stato il primo, grande, campione polacco dell’epoca moderna, capace con le sue gesta di far conoscere sotto il profilo calcistico il suo Paese all’estero. Stabilì ogni tipo di record, tanto da sfiorare il passaggio al Real Madrid: gli venne negato solo dal regime comunista. Giocò principalmente negli anni ’60 ed è difficile, a distanza di più di mezzo secolo, avere una reale percezione su chi è stato e quanto fosse forte questo attaccante, la cui carriera è stata spezzata quando aveva solo 27 anni (come già raccontato in precedenza). Fu capace di dare continuità alla tradizione vincente del Górnik Zabrze, la trascinò a alla vittoria di sette titoli nazionali, sei coppe di Polonia, arrivando poi a sfiorare – perdendo in finale – il successo nella Coppa delle Coppe. A livello individuale, di quest’ultima competizione fu capocannoniere nel 1970 e nel 1971: fu re dei bomber anche nel campionato polacco addirittura per quattro volte di fila (dal 1966 al 1969). Vinse la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici del 1972.

3° posto - Kazimierz Deyna

È molto difficile motivare il terzo posto di un calciatore che, segnando nove reti, fu capace di trascinare la Polonia alla vittoria ai Giochi Olimpici del 1972 e che, con una regia illuminata, condusse la stessa nazionale al terzo posto ai campionati mondiali del 1974, venendo in seguito nominato come terzo miglior giocatore del torneo dopo Franz Beckenbauer e Johan Crujiff.  Per molti Deyna è il campione del cuore: è stato il regista della Polonia più forte di sempre e ha commosso una nazione a causa della sua tragica fine. Aveva soltanto 42 anni quando fu vittima di un incidente stradale, avvenuto a San Diego, negli Stati Uniti, paese in cui si era trasferito per chiudere la sua carriera di calciatore.

4° posto, ex aequo - Grzegorz Lato e Zbigniew Boniek

Lato è stato un calciatore più forte di Boniek, e viceversa: sono questi i discorsi che vanno avanti da decenni in Polonia. Entrambi avevano caratteristiche fisiche simili e su di esse basarono la loro carriera: Lato, con il suo primato personale di 11 secondi sui 100 metri, era velocissimo mentre Boniek era più potente, in particolare quando sfruttava gli inviti di Platini partendo dalle retrovie. Il bomber della Juventus ha avuto il merito di essere il primo calciatore polacco a vincere a livello europeo con un club: per lui una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea (1984 e 1985), conquistate segnando in entrambe le occasioni, nonché una Coppa dei Campioni, ottenuta nel 1985. Lato ha la bacheca spoglia, ma a differenza di Boniek, ha potuto lasciare la Polonia solo a 30 anni - età in cui il regime autorizzava il trasferimento all’estero. L’attaccante che negli anni ’80 ha giocato in Italia in questo senso è stato un precursore, avendo lasciato Łódź e il Widzew a 26 anni per la Juve e conquistando così un posto più che meritato in questa classifica.

Migliori calciatori di sempre: la classifica nazione per nazione

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