Parlare di golf in Italia non significa necessariamente riferirsi in maniera esplicita alla disciplina sportiva, quanto piuttosto al capo d’abbigliamento oppure al celebre modello di Volkswagen. Più che uno sport il golf viene vissuto come passatempo e paradossalmente viene percepito come disciplina collettiva, da praticare in gruppo magari in età giovanile. La cultura italiana ha dunque spesso denigrato il golf considerandolo uno sport minore, o addirittura non etichettandolo nemmeno come sport. In realtà non mancano spunti di riflessione estremamente positivi che riescano a travalicare i pregiudizi della nostra cultura, tuttavia il golf rimane una disciplina fortemente legata alla dimensione sociale e tradizionale dove è germogliata.

I paesi anglosassoni rappresentano il volano del golf a livello mondiale, forti soprattutto di paesaggi e conformazioni della natura che ben si adattano a un gioco praticato all’area aperta. Australia, Stati Uniti, Canada, Irlanda e Scozia, laddove si dica che il golf sia stato inventato. Si può dunque presagire quanta formazione ci sia dietro uno sport che viene visto a tutti gli effetti come “nazionale”. Ecco spiegato come mai i migliori golfisti della storia provengano in toto dagli Stati sopra citati. Andiamo dunque a illustrare i profili dei signori di mazza e pallina nella prossima classifica, senza avere la pretesa di fare confronti in considerazione delle differenti epoche in cui hanno vissuto.

I migliori golfisti della storia: la classifica

Posizione Golfista
1 Tiger Woods
2 Severiano “Seve” Ballesteros
3 Nick Faldo
4 Peter Thomson
5 Kathy Whitworth
6 Bobby Locke
7 Gary Player, Jack Nicklaus & Arnold Palmer
8 Gene Sarazin
9 Sam Snead
10 Mildred “Babe” Didrikson Zaharias

 

10 – MILDRED “BABE” DIDRIKSON ZAHARIAS

Non c’è affermazione più falsa che definire il golf uno sport per soli uomini. Mildred Didrikson è una clamorosa eccezione, nonché l’atleta donna più polivalente della storia. Cestista e giavellottista, dedicata anche al mondo della musica con la sua armonica, fece il botto in America alle Olimpiadi casalinghe di Los Angeles del 1932 vincendo tre medaglie di cui due d’oro. Conclusa l’esperienza a cinque cerchi si dedicò interamente al golf vincendo 31 titoli in 128 apparizioni, compresi 10 Major. La sua frase più celebre, contenuta nella sua autobiografia, recita “il golf è una questione di coordinazione, ritmo e grazia: le donne portano questi aspetti a un livello superiore”.

Nel 1950 fu tra le co-fondatrici della LPGA, ossia il circuito golfistico mondiale femminile per eccellenza. Personaggio controverso per alcuni comportamenti spesso al limite, morì a 45 anni a causa di un cancro. Oggi fa parte della World Golf Hall of Fame e dal 2012 anche della IAAF Hall Of Fame, l’Olimpo delle leggende dell’atletica.

9 – SAM SNEAD

Sam Snead è stato il golfista più costante ad alti livelli che sia mai esistito, una longevità di prestazioni propria solo dei grandissimi campioni. In più di cinquant’anni di carriera sui campi Snead ha conquistato 140 vittorie, tra cui sette Major, ed è soprannominato “The Slammer” per la forza dei suoi colpi. 

8 – GENE SARAZIN

Eugenio Saracini cela il DNA italiano ai vertici del golf, figlio di un carpentiere romano emigrato verso il sogno americano. Così come Snead, Walter Hagen e Bobby Jones è l’immagine del golfista ad alti livelli fino all’età senile e il suo fiore all’occhiello è certamente la vittoria di tutti i quattro Major, traguardo condiviso solo da una piccola cerchia di cinque campionissimi illustri.

7 – GARY PLAYER, JACK NICKLAUS & ARNOLD PALMER

La triade che ha esportato il golf in tutto il mondo a suon di successi. Il primo, sudafricano dal cognome predestinato, divenne celebre per i suoi completi neri con cui scendeva sul green e conquistò 163 titoli (con 4 Major), prima di ricevere una duplice onorificenza dal suo Paese: tra queste l’Ikhamanga d’Oro ottenuto per il contributo alla lotta contro la discriminazione razziale in regime di apartheid.

Jack Nicklaus è invece il King dei Major (anche se il suo nickname sarebbe “Orso d’Oro) poiché detiene il record di vittorie a quota 18. Impegnato in progetti collaterali sul golf, tra cui una serie televisiva, è stato spesso duellante di Arnold Palmer: lui, il Re per davvero, ha portato il golf sul piccolo schermo della televisione diventando una vera e propria star.

6 – BOBBY LOCKE

Un altro personaggio peperino che ebbe spesso la nomea di bastian contrario, specialmente in raffronto allo stile americano. Sobrio e rilassato nello stile, amava il golf fin troppo al punto di essere espulso dal PGA Tour nel 1950. Anche lontano dagli Stati Uniti continuò a macinare un successo dietro l’altro fino alla sua morte, avvenuta nel 1987.

5 – KATHY WHITWORTH

Kathy Whitworth ha raccolto a tutti gli effetti l’eredità di Mildred Didrikson e detiene ancora oggi il record di vittorie nel con 88 trionfi. Sette volte “Player of the Year” dal 1966 al 1973, è diventata la prima golfista donna a vincere premi per un milione di dollari.

4 – PETER THOMSON

Golfista riflessivo ed essenziale, è uno dei migliori giocatori australiani e uno dei pochissimi ad aver vinto l’Open per tre anni consecutivi (dal 1954 al 1956).

3 – NICK FALDO

Massima espressione della pulizia stilistica del golf britannico, esponente di spicco a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. La dimostrazione? Dal 1988 al 1993 non è mai uscito dalla top-20 di ciascun evento del PGA Tour. La curiosità? Su di lui è stato creato il primo videogioco sul golf nel 1986

2 – SEVERIANO “SEVE” BALLESTEROS

Esponente di punta del golfismo spagnolo, è stato un giocatore essenziale nelle edizioni della Ryder Cup, di cui è stato spesso capitano e leader indiscusso. Cinque Major all’attivo e una carriera stroncata da problemi fisici che ne hanno causato la prematura morte a soli 54 anni.

1 – TIGER WOODS

È proprio lui il golfista più titolato della storia, con 110 successi nel PGA Tour di cui 15 Major. Ininterrottamente leader della classifica per oltre tredici anni (tra cui cinque consecutivi), sportivo a 360° dalla fama e popolarità stellari, anche in negativo come dimostrano gli scandali che lo travolsero. Nel 2019 ha ricevuto la Medaglia per la Libertà, massima onorificenza degli USA, e nel 2022 è stato inserito nella World Golf Hall of Fame.

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