Battendo per 25-7 l'Irlanda a Cardiff, il Galles ha chiuso con 5 vittorie il Sei Nazioni e conquistato titolo e Grande Slam. Un trionfo che mancava alla squadra del c.t. Warren Gatland (che lascerà l'inacrico dopo la Coppa del Mondo in Giappone) da 6 anni. Si tratta del terzo Slam per il tecnico neozelandese: nell'era Sei Nazioni è il quinto successo del Galles (2005 con Slam, 2009 con Slam, 2012 con Slam, 2013). E in classifica chiude con 23 punti (5 vittorie senza bonus, ma 3 punti di bonus per lo Slam), davanti all'Inghilterra, che a Twickenham si è salvata nel recupero da una clamorosa sconfitta con la Scozia (da 31-0 a 31-38, fino al 38-38 firmato dalla meta di George Ford) e che ha chiuso a 18 punti. L'Irlanda ha chiuso al terzo posto con 14 punti. Al quarto posto ha chiuso la Francia con 10, davanti alla Scozia (9), grazie alla vittoria per 25-12 sull'Italia all'Olimpico: un successo favorito dalle clamorose occasioni sciupate dagli azzurri, che hanno mancato due mete clamorose e rifiutato almeno 4 comode occasioni per andare a segno su piazzato. Per un Torneo che gli azzurri del c.t. Conor O'Shea chiudono di nuovo ultimi e di nuovo a zero punti, per una serie di sconfitte consecutive arrivata a 22.

ITALIA-FRANCIA 14-25 – All'Olimpico l'Italia va avanti con due piazzati di Tommaso Allan, ma al primo errore i bleus vanno in meta: Damian Penaud e Antione Dupont vanno via sulla cattiva lettura difensiva di Angelo Esposito sull'out sinistro, poi l'ala serve il mediano di mischia per la facile corsa sotto i pali (Romain Ntamack trasforma). L'apertura francese infila subito dopo anche un piazzato. Gli azzurri si rovesciano nei 22 avversari e sfiorano due volte la meta da touche: prima sul gioco aperto al largo e sul grubber di Tommaso Allan, l'esordiente Marco Zanon è sfortunato perché la palla gli rimbalza sul palo e manca il controllo, mentre subito sul secondo lancio la maul sfonda ma poi i francesi impediscono agli azzurri (in maglia bianca) di schiacciare tenendo alto l'ovale. Il predominio azzurro è netto, ma per la terza volta l'Italia ottiene una punizione piazzabile e per la terza volta Allan decide di andare per la touche ai 5 metri, che però viene lanciata male e la palla è persa. La scena si ripete nell'ultima azione prima dell'intervallo, stavolta dalla touche si crea una bella maul, ma i francesi chiudono, poi sul possesso comunque mantenuto dagli azzurri, è un in avanti a far sfumare tutto. E in tutto sono 12 i punti possibili che l'Italia ha rifiutato di mettere in tabellino. La ripresa si apre con un fuorigioco francese e stavolta si va per i pali: Allan infila i pali per il -1. Ma la gioia dura poco, perché appena la Francia rimette il naso nella metà campo azzurra, arriva la seconda meta: è propiziata da un meraviglioso passaggio di Ntamack a lla sua sinistra, dove Maxime Medard e Yoann Huget sfruttano la superiorità numerica e l'ala schiaccia facilmente (Ntamack trasforma anche). I bleus regalano poi un fuorigioco da posizione facile e centrale, ma Allan clamorosamente sbaglia. Al 55' arriva però la meritata meta, con Tito Tebaldi, che dopo un lungo possesso nei 22 francesi, risolve da solo da corta distanza, beffando le guardie intorno al raggruppamento (Allan però manca la trasformazione). Al 63' si rivedono i bleus e un possesso che sembra non avere sbocchi viene risolto con un drop da Ntamack per il 20-14. Ma l'Italia continua a dominare e torna ad assediare i 22 francesi, costretti a una serie ripetuta di falli che portano all'inevitabile cartellino giallo per Camille Chat al 71'. E 3 minuti dopo gli azzurri sembrano riaprire il match: dopo un bel possesso di qualità la palla arriva al largo verso sinistra e in 3 contro 1 è Zanon a tuffarsi in meta, ma con un gesto difensivo di clamorosa intelligenza, Penaud non cerca il placcaggio per fermare il centro azzurro, ma lo usa per colpire il pallone che l'avversario ha lasciato colpevolmente scoperto sotto il braccio e causando quindi l'in avanti prima di atterrare sul prato. Dalla clamorosa occasione mancata, arriva a completare la beffa la meta in contrattacco dello stesso Penaud, servito in offload da Ntamack e poi imprendibile per gli azzurri.

GALLES-IRLANDA 25-7 - A Cardiff, sotto la pioggia, il Galles la sblocca subito: calcetto di Gareth Anscombe alle spalle della linea irlandese, il centro Hadleigh Parkes arriva puntuale all'appuntamento con l'ovale e schiaccia (e Ansconbe trasforma). Lo stesso Parkes poco dopo dall'altra parte salva su Jacob Stockdale, lanciato verso la linea. Il Galles perde per infortunio Georg North, ma l'Irlanda, molto imprecisa e fallosa, inizia a commettere una serie di infrazioni che permettono ad Anscombe di andare a segno su piazzato al 17', al 35' e al 40', per il 16-0 sul quale si va al riposo. La musica non cambia nemmeno dopo l'intervallo e un inutile fallo di Cian Healy che va a placcare senza palla Tomas Francis per pulire un raggruppamento appena dentro la metà campo difensiva offre a Anscombe la possibilità di andare ancora alla piazzola per il 19-0. Al 54' e al 70' l'apertura gallese ne infila altri due: in mezzo tanto possesso gallese e molta imprecisione irlandese. Gli ospiti chiudono però assediando i 22 gallesi: la difesa rischia più volte di crollare, ma alla fine riesce a respingere la minaccia. Fino al terzo minuto di recupero, quando l'Irlanda riesce a coronare l'ultimo possesso in attacco con la corsa di meta di Jordan Larmour (con la trasformazione di Jack Carty), quanto meno per evitare di tornare a casa con un pesantissimo zero nello score.

INGHILTERRA-SCOZIA 38-38 – All'Inghilterra basta meno di mezzora per trovare 4 mete e il bonus e pensare di avere già archiviato la pratica Scozia: Jack Nowell apre le marcature dopo 68 secondi (dopo un break del pilone Kyle Sinckler, sprint di Henri Slade e assist per l'ala. Poi arrivano quelle di Tom Curry (touche a 5 metri, maul e finalizzazione del flanker), Joe Launchbury (servito da Ben Youngs e Jonny May (bel passaggio di Youngs per Slade e sottomano del centro a liberare la corsa dell'ala). Owen Farrell le trasforma tutte e infila anche un piazzato. Ma è proprio Farrell ad aprire la strada alla rimonta della Scozia, quando al 35' si fa intercettare un calcio dal tallonatore Stuart McInally, che scappa via fino imprendibile alla meta (trasformata da Finn Russell) che chiude il primo tempo. Quello che accade a inizio ripresa è storico, con la Scozia che ne segna altre 5 (tra il 48' e il 76'): con la piccola ala Darcy Graham alla bandierina di sinistra (assist di Sam Skinner), con Magnus Bradbury (calcetto di Ali Price a sorprendere alle spalle la prima linea di difesa e poi assist per il numero 8 a sostegno), ancora Graham (break e assist di Sean Maitland) e Finn Russell (che intercetta a metà campo un passaggio lento di Farrell). Russell ne trasforma 1 su 2, Greig Laidlaw (entrato al posto di Price) 2 su 3 e la Scozia è avanti 38-31. Ma a negare alla Scozia una vittoria epica, storica, è George Ford (entrato al posto di Farrell), che, nell'ultimo, disperato attacco inglese a tempo scaduto, con la difesa avversaria ormai logorata, trova lo spazio per schiacciare sotto i pali, con la trasformazione che vale il pareggio.

RISULTATI – Francia-Galles 19-24, Scozia-Italia 33-20, Irlanda-Inghilterra 20-32; Scozia-Irlanda 13-22, Italia-Galles 15-26, Inghilterra-Francia 44-8; Francia-Scozia 27-10, Galles-Inghilterra 21-13, Italia-Irlanda 16-26; Scozia-Galles 11-18, Inghilterra-Italia 57-14, Irlanda-Francia 26-14, Italia-Francia 14-25, Galles-Irlanda 25-7, Inghilterra-Scozia 38-38.

LA CLASSIFICA FINALE - Galles 20 punti; Inghilterra 18; Irlanda 14; Francia 10; Scozia 9; Italia 0.

 

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