Terza giornata e primo spareggio: il Sei Nazioni presenta nel menù del weekend un piatto decisamente gustoso come la sfida fra Galles e Inghilterra. 

Perché, oltre a rappresentare una rivalità sentitissima e antichissima, la sfida metterà di fronte le prime due in classifica.

Dopo il deludente 2018, l'Inghilterra del c.t. Eddie Jones ha sfoderato una partenza per certi versi inaspettata, con la clamorosa vittoria di Dublino sull'Irlanda campione in carica (e che l'aveva battuta nelle ultime due sfide) e poi quella strabordante di due settimane fa sulla Francia a Twickenham.
Due vittorie con bonus che permettono al XV della Rosa di presentarsi alla sfida di Cardiff con 2 punti di vantaggio sul più vicino inseguitore. Ovvio però che il vantaggio del fattore campo offrirà al Galles di Warren Gatland l'opportunità di tentare il doppio colpo: doppio perché dall'incredibile e memorabile 28-25 con il quale espugnò Twickenham nel settembre del 2015 buttando fuori clamorosamente l'Inghilterra al primo turno della Coppa del Mondo organizzata in casa, non ha più battuto la squadra passata poi nelle mani di Jones, inanellando una serie di 4 sconfitte consecutive. Galles che in campo però non ha finora entusiasmato: le vittorie di Parigi sulla Francia e Roma sull'Italia sono arrivate più per i regali delle avversarie che per il gioco: anche se c'è la costante dell'innegabile merito di essersi dimostrato cinico e solido.

Prima del big match di Cardiff, però, il sabato del terzo turno sarà aperto dalle due deluse Francia e Scozia. I bleus, come detto, dopo avere gettato via la vittoria sul Galles, sono affondati a Twickenham (la sconfitta più pesante nella loro storia in casa degli inglesi), confermando quello che già alla vigilia del Torneo si diceva della squadra allenata da Jacques Brunel: i talenti ci sono, anche troppi, ma poi l'assenza di leadership e continuità pesa troppo quando si affrontano avversari mentalmente più solidi. Solida si è dimostrata anche la Scozia, che però, dopo il comodo esordio con l'Italia, si è arresa all'Irlanda, condannata per un paio di errori individuali.

La squadra del c.t. Greg Townsend arriva però a Parigi con un pesante fardello di infortunati. Il terzo turno si chiuderà domenica con la sfida dall'esito più scontato: sebbene i miglioramenti sulla tenuta fisica siano evidentissimi, nelle prime due giornate l'Italia, che ha comunque alla fine tenuto il campo più che dignitosamente con Scozia e Galles, si è dimostrata tecnicamente ancora troppo lontana dalle avversarie e tutto lascia pensare che il gap, purtroppo, non potrà che ampliarsi al cospetto dell'Irlanda.
La squadra del c.t. Joe Schmidt è la seconda potenza del ranking mondiale, ha sconfitto negli ultimi anni per due volte gli All Blacks, ha una profondità di rosa inarrivabile, ha competenze tecniche individuali e di di gioco inarrivabili. L'Inghilterra, è vero, è riuscita a esplorarne i limiti nella prima giornata, ma è inverosimile pensare di poter chiedere all'Italia di mantenere una pressione e un predominio tattico simile a quello mostrato dagli inglesi a Dublino.


Risultati: Francia-Galles 19-24, Scozia-Italia 33-20, Irlanda-Inghilterra 20-32; Scozia-Irlanda 13-22, Italia-Galles 15-26, Inghilterra-Francia 44-8.

Classifica: Inghilterra 10 punti; Galles 8; Scozia 5; Irlanda 4; Francia 1; Italia 0.


FRANCIA - SCOZIA

(sabato, ore 15.15)

Mediana rivoluzionata nel XV della Francia: Jacques Brunel ha fatto fuori Morgan Parra e Camille Lopez, titolari nelle prime due giornate, e schiera Antoine Dupont e il 19enne Romain Ntamak. Quest'ultimo aveva esordito come centro con il Galles, mentre nella disfatta di Twickenham con l'Inghilterra aveva rilevato proprio Lopez. Brunel promuove quindi titolare per la prima volta l'estremo Thomas Ramos, con Yoann Huget che quindi torna all'ala e Gael Fickou spostato a primo centro. L'altro cambio in terza linea, con Wenceslas Lauret preferito a Yacouba Camara. Cambi, quelli in mediana, che hanno spinto la critica a definirli “punitivi”, dopo la partita persa malamente con l'Inghilterra. Lo stesso Brunel non ha negato: “Chiedete a loro...”, ha risposto seccato ai giornalisti. Cambio nodale in mediana anche per il c.t. scozzese Greg Townsend, che per una concussion deve fare a meno di Finn Russell: maglia numero 10 affidata a Pete Horne, playmaker in gran forma dei Glasgow Warriors. Altri 3 i cambi nel XV del cardo, tutti obbligati per infortuni: torna titolare Blair Kinghorn (ma non all'ala, come nella prima giornata quando segnò una tripletta all'Italia), per rimpiazzare a estremo l'infortunato Stuart Hogg (spalla), il centro Nick Grigg prende il posto di Huw Jones (ginocchio), mentre in terza linea ci sarà Magnus Bradbury (a sua volta tornato in campo lo scorso weekend dopo un infortunio) al posto di Ryan Wilson (ginocchio). “Se da un lato gli infortuni tolgono, dall'altro – dice Townsend – rappresentano per chi giocherà l'opportunità di poter mettere in mostra le proprie qualità. Si tratta di giocatori comunque sperimentati a questo livello. In più, come nel caso di Bradbury, che in terza linea avrà vicino il compagno di club Jamie Ritchie, anche Horne e Grigg ritrovano un compagno di squadra, Sam Johnson: questo permetterà loro di avere una maggiore familiarità”.

FORMAZIONI
Francia: 15 Thomas Ramos; 14 Damian Penaud, 13 Mathieu Bastareaud, 12 Gael Fickou, 11 Yoann Huget; 10 Romain Ntamack, 9 Antoine Dupont, 8 LouisPicamoles, 7 Arthur Iturria, 6 Wenceslas Lauret; 5 Felix Lambey, 4 Sebastien Vahaamahina; 3 Demba Bamba, 2 Guilhem Guirado (c), 1 Jefferson Poirot. A disposizione: 16 Camille Chat, 17 Etienne Falgoux, 18 Dorian Aldegheri, 19 Paul Willemse, 20 Gregory Alldritt, 21 Baptiste Serin, 22 Anthony Belleau, 23 Maxime Medard.

Scozia: 15 Blair Kinghorn; 14 Tommy Seymour, 13 Nick Grigg, 12 Sam Johnson, 11 Sean Maitland; 10 Pete Horne, 9 Greig Laidlaw (c); 8 Josh Strauss, 7 Jamie Ritchie, 6 Magnus Bradbury; 5 Jonny Gray, 4 Grant Gilchrist; 3 Simon Berghan, 2 Stuart McInally, 1 Allan Dell. A disposizione: 16 Fraser Brown, 17 Alex Allan, 18 Zander Fagerson, 19 Ben Toolis, 20 Gary Graham, 21 Ali Price, 22 Adam Hastings, 23 DarcyGraham.


GALLES - INGHILTERRA
(sabato, ore 17.45)

Dopo il massiccio turnover nel XV che aveva scelto per l'Italia, il c.t. gallese Gatland compie l'operazione inversa e ripristina quello che secondo lui a oggi è il miglior XV a disposizione. E fa allora un certo effetto apprendere che a oggi per lui l'apertura titolare continui a essere il connazionale neozelandese naturalizzato Gareth Anscombe, con Dan Biggar momentaneamente scivolato a riserva nella gerarchia. Rispetto al match di Roma a conservare il posto fra i trequarti sono l'estremo Liam Williams e l'ala Josh Adams, mentre George North torna all'altra ala, ai centri tornano Hadleigh Parkes e Jonathan Davies e mediano di mischia torna Gareth Davies. Era partito in panchina con l'Italia, ma torna titolare e capitano la seconda linea Alun Wyn Jones (sarà il cap numero 122 in carriera), a far coppia con Cory Hill. Cambia anche tutta la prima linea, con Rob Evans, Ken Owens e Tomas Francis, mentre in terza c'è la conferma per Josh Navidi, che però torna a flanker, con Justin Tipuric, per far posto a numero 8 al rientrante Ross Moriarty. Sono solo due invece i cambi nel XV dell'Inghilterra: per rimpiazzare gli infortunati Chris Ashton e Mako Vunipola, all'ala giocherà Jack Nowell e pilone Ben Moon. Due novità anche in panchina, con la prima apparizione nel Torneo per l'ala Jack Cokanasiga e per il pilone Harry Williams.

FORMAZIONI
Galles: 15 Liam Williams; 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Hadleigh Parkes, 11 Josh Adams; 10 Gareth Anscombe, 9 Gareth Davies; 8 Ross Moriarty, 7 Justin Tipuric, 6 Josh Navidi; 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Cory Hill; 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Rob Evans. A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Nicky Smith, 18 Dillon Lewis, 19 Adam Beard, 20 Aaron Wainwright, 21 Aled Davies, 22 Dan Biggar, 23 Owen Watkin.

Inghilterra: 15 Elliot Daly; 14 Jack Nowell, 13 Henry Slade, 12 Manu Tuilagi, 11 Jonny May; 10 Owen Farrell (c), 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Tom Curry, 6 Mark Wilson; 5 George Kruis, 4 Courtney Lawes; 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Ben Moon. A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Ellis Genge, 18 Harry Williams, 19 Joe Launchbury, 20 Brad Shields, 21 Dan Robson, 22 George Ford, 23 Joe Cokanasiga.


ITALIA - IRLANDA
(domenica, ore 16)

La concussion riportata in campionato con il suo Stade Francais e che costringerà il capitano Sergio Parisse a uno stop obbligato secondo i protocolli internazionali, ha costretto il c.t. Conor O'Shea a ridisegnare la terza linea con la quale l'Italia affronterà l'Irlanda campione in carica domenica all'Olimpico. A numero 8 si sposta, come accaduto a novembre, Bram Steyn, mentre i flanker saranno Maxime Mbandà e Jimmy Tuivaiti. Il primo non indossa l'azzurro da quasi un anno, da quando aveva riportato la rottura dei legamenti del ginocchio destro nel match giocato con il Galles a Cardiffl'11 marzo 2018. Il secondo sarà al suo terzo cap e prende il posto dell'influenzato Sebastian Negri. In seconda linea primo cap da titolare (dopo che i primi 9 li ha colti sempre partendo dalla panchina) anche per Federico Ruzza, con David Sisi che retrocede in panchina. Nel XV c'è quindi il ritorno del mediano di mischia Tito Tebaldi, che aveva saltato le prime due con Scozia e Galles per un problema alla schiena. Nel XV dell'Irlanda la novità più grossa è quella di Sean Cronin titolare: dei suoi 68 caps, il tallonatore ne ha giocati solo 10 dall'inizio e mai nel Sei Nazioni (32 presenze ma sempre dalla panchina). A inizio settimana si pensava che il c.t. Joe Schmidt avesse potuto risparmiare Johnny Sexton, ma due fattori hanno portato alla conferma dell'apertura: innanzi tutto la necessità di aumentare il suo minutaggio, visto che per problemi fisici nel 2019 ha messo assieme finora la miseria di 103 minuti in campo, mentre poi, dopo il problema in allenamento accusato dalla prima alternativa Joey Carbery e la decisione di lasciare Ross Byrne a disposizione del Leinster, resta ora solo l'esordiente Jack Carty, che partirà dalla panchina. Prima presenza da titolari nel Sei Nazioni anche per il pilone David Kilkoyne e per la seconda linea Ultan Dillane.

FORMAZIONI
Italia: 15 Jayden Hayward; 14 Edoardo Padovani, 13 Michele Campagnaro, 12 Luca Morisi, 11 Angelo Esposito; 10 Tommaso Allan, 9 TitoTebaldi; 8 Bram Steyn, 7 Maxime Mbandà, 6 Jimmy Tuivaiti; 5 Dean Budd, 4 Federico Ruzza; 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini (c), 1 Andrea Lovotti. A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traoré, 18 Tiziano Pasquali, 19 David Sisi, 20 Alessandro Zanni, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Ian McKinley, 23 Tommaso Castello.

Irlanda: 15 Rob Kearney; 14 Keith Earls, 13 Chris Farrell, 12 Bundee Aki, 11 Jacob Stockdale; 10 Jonathan Sexton, 9 Conor Murray; 8 Jordy Murphy, 7 Sean O'Brieb, 6 Peter O'Mahoney (c); 5 Quinn Roux, 4 Ultan Dillane; 3 Tadhg Furlong, 2 Sean Cronin, 1 Dave Kilkoyne. A disposizione: 16 Niall Scannell, 17 Jack McGrath, 18 John Ryan, 19 Iain Henderson, 20 Josh van der Flier, 21 John Cooney, 22 Jack Carty, 23 Andrew Conway.

 

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