Ci siamo. A partire dalle 3.00 di domani notte partirà la serie che attendiamo per l’arco di tutta la stagione, la miglior espressione che la NBA possa dare di sé: le NBA Finals, il meglio che la National Basketball Association possa offrirci condensato in un numero variabile tra le 4 e le 7 partite.

I Toronto Raptors, che dispongono del fattore campo a loro vantaggioso, sfideranno i Golden State Warriors in una finale inedita e che mette contro due squadre con delle storie recenti e remote piuttosto diverse. I Raptors, infatti, oltre a essere alla prima finale della propria storia, e sfidano una delle franchigie più antiche, giunta alla sua quinta finale consecutiva e con il chiaro obiettivo di sono una delle franchigie più giovani dell’intera NBA completare un Three-peat che sarebbe storico anche perché potrebbe mettere il punto esclamativo finale su un ciclo incredibile vissuto dai Dubs dal momento in cui Kevin Durant ha firmato con i Californiani. Sarebbe, inoltre, il quarto titolo da allenatore per Steve Kerr e per il core composto da Steph Curry, Klay Thompson, Draymond Green, Andre Iguodala e Shawn Livingston: un traguardo storico che potrebbe anche segnare l’inizio di una seconda fase delle rispettive vite e carriere.

Per inquadrare la serie partiamo, dunque, proprio da Durant: molto probabilmente salterà almeno un paio di gare nel corso di questa finale a causa dello stiramento subito al polpaccio destro ma potrebbe rientrare per i momenti caldi della serie stessa. Discorso diverso per DeMarcus Cousins che dovrebbe essere in campo già da Gara 1 per disputare le prime finali della sua vita. Proprio a causa di questi infortuni abbiamo riscoperto la bellezza e l’efficacia dei Golden State Warriors del primo bienno-Kerr e, con ogni probabilità, almeno nella prima fase della serie proprio a una versione simile di Golden State potremmo assistere. Chissà che questo non renda le due sfide che apriranno la serie ben diverse dalle due gare stagionali disputate da queste due squadre e vinte entrambe dai Raptors segnando 122 punti in media e subendone solo 110.5, costringendo Golden State a tirare con un misero 30% da tre.

Questo sarà un aspetto molto interessante da seguire, interessante almeno quanto la grande rivincita tra Kawhi Leonard e gli Warriors: l’ultima partita di playoff giocata dal numero 2 dei Raptors in maglia San Antonio Spurs è stata proprio la Gara 1 disputata e persa nelle finali di Conference di due anni fa contro i Californiani. Proprio in quella gara che lui stava dominando arrivò l’infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per tutta la scorsa stagione, portando i suoi rapporti con gli Spurs a deteriorarsi improvvisamente.

Chissà che Leonard, che in questi playoff viaggia a quasi 32 punti e 9 rimbalzi di media con oltre il 50% al tiro e il 40% da tre punti non voglia cercare la vendetta definitiva contro i Dubs, andando a prendersi il suo secondo titolo di MVP delle Finals. Già, perché i Raptors sono alla prima apparizione di sempre in Finale ma dispongono di giocatori che questi momenti li hanno vissuti: oltre a Leonard, c’è anche Danny Green, che sfiorò l’MVP delle Finals nel 2013, oltre che Serge Ibaka, che disputò le uniche finali della giovane storia degli Oklahoma City Thunder nel 2011. Malgrado l’enorme esperienza accumulata negli anni, poi, saranno le prime Finals di sempre anche per Kyle Lowry e Marc Gasol, due veterani che finalmente hanno ottenuto la propria chance di portare a casa un anello. Molto interesse per la capacità di incidere sul contesto-Finals anche per Pascal Siakam, ormai di fatto secondo violino della miglior squadra dell’Est: non male per questo ragazzo proveniente dalla G League.

Non manca, quindi, esperienza a nessuna delle due squadre, anzi: sarà molto intrigante vedere come i due allenatori mescoleranno i propri quintetti, creando degli accoppiamenti non solo in relazione alle caratteristiche tecnico-tattiche dei propri giocatori e degli avversari ma anche in relazione ai carichi di esperienza e maturità sul campo in certe situazioni.

 Il pronostico, pur pendendo palesemente dal lato dei Golden State Warriors, è meno scontato di quel che appare: Kawhi Leonard e compagni dispongono delle qualità, soprattutto difensive, necessarie per mettere in difficoltà quella che, dati alla mano, si candida a essere una delle più forti squadre NBA di ogni epoca.

Chissà se Steph Curry riuscirà finalmente a portarsi a casa il primo titolo di MVP delle Finals della propria carriera o se, al contrario, sarà qualche outsider a riuscirci costringendolo nuovamente a guardare da lontano la premiazione del miglior giocatore delle Finali. Come anticipavamo in precedenza, se vincesse Toronto, invece sarebbero ben pochi i dubbi su chi possa meritare quell’alloro, con Kawhi Leonard testa e spalle davanti a tutti.

Insomma, com’è ovvio che sia queste finali si prestano a un’infinità di temi di interesse: per sviscerarli uno a uno continuate a seguirci. Per godervi lo spettacolo, invece, vi basta ormai attendere solo poche ore!

 

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