Le NBA Finals sono pronte a partire in uno scenario del tutto inedito per l’ultimo atto della stagione del massimo campionato di pallacanestro americano: il titolo rilanciato da più parti negli USA sottolinea il “come non le avete mai viste” e non solo perché tra Nuggets e Heat è un epilogo inedito. Una serie finale mai vista per la presenza di Denver nell’ultimo testa a testa che vale il titolo - con il fattore campo a favore da sfruttare al meglio, provando a massimizzare il fatto che le sfide si giocare in quella che viene rinominata “Mile High City” - città posta a 1.600 metri sul livello del mare, una “variabile” non da poco di cui tenere conto e che potrebbe togliere fiato a Jimmy Butler e compagni. Già, non è una finale piena di lustrini come all’epoca in cui a South Beach giocava LeBron James, ma resta di sicuro la più coerente dal punto di vista tecnico visto che l’anello se lo giocheranno due franchigie che amano la programmazione e che in panchina tengono gli stessi allenatori da tanti anni - Michael Malone da una parte e Erik Spoelstra dall’altra, con il primo che cerca un’affermazione come completamento di un lavoro progressivo di crescita e il secondo che è alla sesta apparizione alle Finals dopo le quattro consecutive dal 2011 al 2014, due vinte e due perse, più quella del 2020  nella bolla di Orlando in cui arrivò la sconfitta contro i Lakers. 

Miami è la squadra del destino: partiti come ottava forza e ora alle Finals

Inoltre Miami diventa la prima squadra dai Knicks del 1998-99 - ma quella fu una stagione anomala con la regular season accorciata dal lockout e New York che riuscì in maniera in parte anche fortunosa - ad arrivare in finale partendo dalla posizione otto del tabellone playoff. Gli Heat invece hanno resistito a ogni genere di avversità, perdendo anche la prima partita di play-in, rischiando di non prendere neanche parte ai playoff per poi beffare come se nulla fosse al primo turno i Milwaukee Bucks - a detta di molti non solo la migliore squadra a Est, ma dell’intera NBA. Poi la sfida contro New York e infine la serie spettacolare contro Boston: avanti 3-0, poi 3-3 con un crollo che sembrava definitivo, ma trovando la forza e il sussulto decisivo in gara-7 a Boston in trasferta sempre nel segno di Jimmy Butler (che a inizi aprile aveva già pronosticato che Miami sarebbe arrivata fino in fondo).

Come i Denver Nuggets arrivano a queste storiche NBA Finals

Denver ha avuto il migliore record nella Western Conference in una delle regular season più incerte di sempre, 59 vinte e 23 perse, e ai playoff non ha mai avuto incertezze a parte un paio di momenti contro Phoenix. Al primo turno i Nuggets hanno battuto 4-1 i Wolves senza segnare mai meno di 109 punti e tenendo gli avversari a 80 in gara 1, in semifinale di Conference il 4-2 contro i Suns è stato frutto anche del 125-107 in gara 1 e dopo le due sconfitte in trasferta che avevano pareggiato la serie sono arrivati il 118-102 in gara 5 e il 125-100 in gara 6 che ha confermato come gli uomini di Malone abbiano imparato a salire di livello nei momenti decisivi della stagione. Lo ha confermato anche il 4-0 con cui hanno spazzato via i Lakers in una serie che è stata più combattuta di quanto abbia detto il punteggio finale che ha permesso alla squadra del Colorado di godersi tanti giorni di riposo in vista di una sfida che può entrare nella storia dei Nuggets e dell’intera NBA.

NBA Finals 2023: il pronostico sorride a Denver, ma occhio a Miami

Le due gare giocate in regular season vinte dai Nuggets 112-108 e 124-119 suggeriscono che potrebbe essere una serie equilibrata e nella quale a fare la differenza sarà la capacità degli uomini chiave di salire di livello nell’ultimo quarto e naturalmente bisogna sintonizzarsi principalmente su Jokic e Butler, ma proprio per questo tutti i giocatori di supporto al fianco di questi protagonisti con l’avanzare delle Finals potrebbero cambiare gli equilibri. Gara-1 è particolarmente insidiosa per Denver che è largamente favorita ma viene dalla lunga attesa di conoscere la propria avversaria dopo una velocissima finale di Conference, il fattore campo in questi playoff è una variabile senza costanza e Miami ha già dimostrato di rendere al meglio nelle situazioni in cui non ha niente da perdere. Gli Heat potrebbero pagare le energie emotive più che fisiche spese nella serie contro i Celtics e il loro rendimento offensivo è calato nelle ultime quattro gare in cui hanno segnato 99, 97 e due volte 103 punti, dato che potrebbe incidere contro la migliore squadra della regular season che ai playoff sta viaggiando a 116.4 punti di media. La testa dice Denver, ma il cuore di Miami potrebbe pesare sull’esito finale della serie.

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