A una prima occhiata sembra il più classico dei Davide contro Golia. Da un lato una corazzata che nel 2020 ha vinto tutte le partite giocate (eccetto un pari), dall’altro una squadra che, prima del definitivo stop al campionato, navigava mestamente in settima posizione.

All’Estadio Jose Alvalade Bayern e OL sono pronte a giocarsi il secondo atto sull’asse franco-tedesco, portante sul profilo storico-politico e questa volta anche calcistico (le rispettive Nazionali hanno inoltre vinto gli ultimi due Campionati del Mondo). Nella bolla di Lisbona andrà in scena il match numero 9 tra le due formazioni, con i bavaresi che guidano grazie a quattro successi e due sole sconfitte.

Così distanti, eppure così simili nel loro percorso. Entrambe hanno dato prove di forza, seppur in maniera differente. Il Bayern ha fatto valere la sua imperiosità, demolendo il Barcellona ai quarti e segnandone, per certi versi, la fine di un ciclo. Il Lione, invece, è stato abilissimo a interpretare le sfide con Juventus e Manchester City, merito ascrivibile alla sapiente gestione di Rudi Garcia. Oltre a un pizzico di fortuna negli episodi, ma c’è qualcuno che non ne mai tratto beneficio per arrivare fino in fondo?

Il punto sul Bayern Monaco

I tedeschi guidati da Hans-Dieter Flick raggiungono la settima semifinale negli ultimi nove anni. Una statistica invidiabile che tuttavia cozza con le “misere” due finali conquistate, ossia consecutivamente nel 2012 (persa ai rigori con il Chelsea) e 2013 (vittoria sui cugini del Dortmund). Terzetto completato dalla finale di Madrid del 2010 contro l’Inter, che i tifosi nerazzurri ricordano ancora con una lacrimuccia. A conti fatti, significa rimarcare come il Bayern sia regolarmente stato eliminato nelle ultime quattro semifinali.

Affidandoci nuovamente ai numeri, c’è un altro dato che suscita ulteriore scalpore: le dodici semifinali nell’era moderna della Champions League. Solo il Real Madrid ha fatto meglio (con 13), anche se, allargando il discorso alla “vecchia” Coppa dei Campioni, il divario cresce (29 a 20 per gli spagnoli).

Il punto sul Lione

Per i transalpini non può che trattarsi di un deja-vù. Un decennio esatto fa, sotto la gestione di Claude Puel, l’allora armata del Rodano, affrontava proprio il Bayern nell’ultima e unica semifinale europea raggiunta, almeno in Champions. Era il Lione di Lloris, Bafe Gomis, Pjanic, Lisandro Lopez e Michel Bastos, in un’epoca che sembra così lontana per i Gones, i quali, di lì a breve, avrebbero ceduto il testimone alla rivoluzione parigina.

Risale invece a tempi più recenti (stagione ’16-17) la semifinale di Europa League, giocata e persa contro l’Ajax dei piccoli miracoli. A completare il quadro c’è la lontanissima semifinale in Coppa delle Coppe, targata 1964, anch’essa persa contro lo Sporting Lisbona.

Pronostici e analisi di Lione - Bayern Monaco

Il match sarà diretto dallo spagnolo Lahoz e non dovrebbe rivelarsi troppo spigoloso. I tedeschi hanno il vantaggio di avere un giorno in più di riposo e sicuramente maggiori energie da mettere in campo, complice la passerella dei quarti. Discorso analogo in ambito profondità della rosa, visto il calibro di giocatori entrati a gara in corso come Coutinho.

Rispetto a PSG-Lipsia, la gara dell’Alvalade pare più semplice da leggere. È assai probabile aspettarsi un match condotto sin dalle prime battute dai bavaresi, che partono nettamente favoriti. Occhio però al Lione, che nei due precedenti incontri dei play-off è riuscito sempre a segnare per primo, portandosi quindi in una posizione favorevole.

Sul fronte dei singoli, nessuna sorpresa in ambito di formazioni. A proposito di cifre, Robert Lewandowski insegue il record di gare consecutive a segno. Il record è stato stampato da Cristiano Ronaldo con 11, il polacco insegue a otto. A conti fatti, la squadra di Garcia appare come l’occasione propizia per allungare la striscia.

 

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