Sappiamo tutti quanto sia importante per le squadre di vertice del nostro campionato riuscire a completare il primo degli obiettivi stagionali: chiudere nei primi quattro posti della graduatoria, a prescindere dall’andamento e dal rendimento nelle singole fasi dell’annata - ben consapevoli che i soldi e i premi che garantisce la partecipazione alla Champions League* restano la fonte primaria di guadagni per un calcio che dopo il 2020 sta patendo le conseguenze di un sistema che ha mostrato evidenti crepe a livello di tenuta economica. Giocare in Europa è quindi un’iniezione di liquidità di cui Inter, Milan, Napoli e Lazio potranno beneficiare in questa stagione, con la UEFA che già da un paio di annate ha rivisto a rialzo la quota complessiva destinata alle 32 partecipanti - salita da 1.95 a 2.022 miliardi di euro. Come viene distribuito il tutto? La scansione prevede quattro macro-aree di riferimento a cui i club possono attingere, che sono le seguenti:

  • Il 25% del totale (500.5 milioni di euro, cifra superiore ai 488 del triennio 2018-21) riguardano la quota fissa di partenza; 
  • Il 30% (600.6 milioni, anche questa in aumento rispetto ai 585 complessivi del passato) sarà destinato invece agli importi legati alle prestazioni e ai risultati ottenuti; 
  • Un altro 30% (stessa cifra di prima) verrà assegnato sulla base delle classifiche date dai coefficienti di rendimento decennali; 
  • L’ultimo 15% del totale (300.3 milioni di euro) è legato invece alle quote variabili legate al market pool

Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si compongono queste quattro voci e quali sono le cifre a cui possono ambire le squadre italiane.

Champions League 2023-24: la quota di partecipazione supera i 15 milioni di euro

Se si parla di iniezione di liquidità, prendere parte alla fase a gironi della Champions League è una spinta economica tutt’altro che trascurabile: essere una delle 32 squadre sorteggiate negli otto raggruppamenti infatti permette di incassare subito 14.8 milioni di euro per ogni club (vero e proprio ossigeno per le casse non solo delle squadre di Serie A) e poi un’aggiunta successiva di 840.000 euro. Il tutto a prescindere dal merito sportivo e dai risultati: uno dei motivi che rendono la Champions League la principale competizione calcistica per club al mondo.

Champions League 2023-24: i bonus distribuiti in base ai risultati

Riuscire a fare risultato, a vincere più partite possibile, non diventa quindi una mera prerogativa sportiva, ma nel caso della Champions League porta degli immediati benefici tangibili. Ogni gara della fase a gironi infatti prevede la possibilità di portarsi a casa ben 2.8 milioni di euro in caso di successo e 930.000 euro per un pareggio. Per tutte le X collezionate nella fase iniziale della competizione “avanzano” così altri 930.000 euro che vengono raggruppati in un maxi bonus complessivo che viene poi redistribuito trai club che partecipano alla fase a gironi in proporzione al numero di vittorie: insomma, ogni successo in media permette di portarsi a casa circa 3 milioni di euro. Questo porta dunque all’allocazione soltanto di una parte dei 600 milioni di euro destinati a questa “fetta” di montepremi, visto che il resto poi si distribuisce in funzione della capacità di ogni singolo club di avanzare nel corso della competizione. Gli importi previsti per quello diventano:

  • Qualificazione agli ottavi di finale: 9.6 milioni di euro;
  • Qualificazione ai quarti di finale: 10.6 milioni di euro;
  • Qualificazione alla semifinale: 12.5 milioni di euro;
  • Qualificazione alla finale: 15.5 milioni di euro;
  • Vittoria della competizione: 4.5 milioni di euro.

Arrivare fino in fondo e conquistare la coppa dalle grandi orecchie diventa quindi una questione non solo di blasone, ma pone in ballo decine di milioni di euro - arrivando fino a un massimo teorico di 85.14 milioni di euro. Non solo: il club vincitore si qualifica anche per la Supercoppa Europea, dalla cui partecipazione arrivano ulteriori 3.5 milioni di euro (a cui se ne somma un altro supplementare destinato al club che vince quel trofeo). 

Il terzo fattore di distribuzione degli introiti: il ranking decennale delle squadreUn’altra bella fetta di potenziali guadagni - oltre 600 milioni di euro - viene distribuita invece tenendo conto del ranking delle squadre, del loro rendimento nelle competizioni internazionali dell’ultimo decennio, utilizzando un meccanismo molto semplice. Il montepremi complessivo da 600,6 milioni di euro viene frazionato in tante piccole parti da 1,137 milioni di euro, stilando poi una classifica dei 32 club in lizza per la vittoria finale della Champions League. Al peggiore, a chi ha raccolto meno degli altri, viene data soltanto una quota - quindi 1,137 milioni di euro. Alla penultima ne vengono assegnate due, quindi 2,274 milioni di euro e così via a salire - fino alla prima, a quella che ha fatto meglio nell’ultimo decennio, che si porta a casa ben 32 quote e una cifra complessiva di 36,38 milioni di euro. Che sommati a tutto quello di cui abbiamo parlato prima portano a mettere insieme un bel gruzzolo.

L’ultima componente dei guadagni della Champions League: il market pool

Chiudiamo poi con l’ultima parte - circa 300 milioni di euro - che riguardano il mercato televisivo dei diritti delle partite e relativo all’andamento dei 32 club che prendono parte alla fase a gironi (distribuito tra le squadra partecipanti di ogni federazione). Questa quota viene divisa in due: una metà è assegnata in funzione del piazzamento ottenuto dalle squadre nel precedente campionato nazionale a cui hanno preso parte, seguendo delle percentuali standard assegnate in precedenza. Per intenderci, guardando all’esempio delle italiane di questa annata: il Napoli vincitore dello Scudetto porta a casa il 40%, la Lazio arrivata seconda il 30%, l’Inter il 20% (nonostante sia arrivata fino alla finale della scorsa Champions League) e infine il Milan quarto si deve accontentare del 10%.

L’altra metà invece verrà composta in una fase successiva e in relazione al numero di partite effettive che ognuna delle squadre coinvolte in Champions League riesce a giocare: più si resta in campo, più si guadagna (un concetto abbastanza elementare in effetti). I vari importi distribuiti dal market pool per ogni singolo club possono essere calcolati solo dopo aver finalizzato tutti i contratti e non prima della fine della competizione, poiché l’importo esatto per ciascun club dipende da diversi fattori: l’importo finale effettivo del market pool; la griglia di partenza delle squadre che partecipano alla UEFA Champions League 2023/24; il numero dei club partecipanti alla UEFA Champions League 2023/24 per ogni federazione; la posizione finale di ciascun club partecipante nel campionato precedente; i risultati di ogni club nella UEFA Champions League 2023/24.

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