I dieci migliori talenti di Euro 2020
Sono giovani, forti e in rampa di lancio: a Euro 2020 può nascere una nuova generazione di fenomeni.
Prosegue la nostra marcia d’avvicinamento al torneo ed anche ai principali giocatori europei che sono in lotta per conquistarsi un posto in Nazionale.
Alcuni allenatori sembrano aver già individuato quelli che saranno i principali componenti della rosa, mentre altri devono ancora sciogliere gli ultimi dubbi su alcuni calciatori che potenzialmente potrebbero far parte della lista dei 26 che parteciperanno a Euro 2020.
Tra questi, ne spiccano alcuni che, per la giovane età e per le qualità di cui dispongono, hanno tutte le carte in regola per stupire anche con la maglia della propria Nazionale, e regalarci giocate spettacolari e momenti di grande calcio. Ma allora quali sono i dieci migliori talenti dei prossimi Europei 2020? Ecco la nostra speciale top 10!
La Top 10 dei migliori talenti
- Phil Foden (Inghilterra) - Centrocampista
Phil Foden, centrocampista classe 2000 del Manchester City, è sicuramente uno fra i migliori talenti emergenti d’Europa. Ha esordito in Champions League a 17 anni non ancora compiuti, nel novembre 2017, e oggi, neanche quattro anni dopo, si giocherà la finale da perno centrale del centrocampo e della squadra di Guardiola. In Nazionale maggiore finora ha totalizzato “solo” 6 presenze - segnando però 2 gol e sfornando 2 assist -, ma a soli 20 anni è solamente all’inizio di una carriera in Nazionale che si prevede lunga e prospera. Ad Euro 2020 potrà mettere in mostra le proprie enormi qualità e prendere già confidenza nella nazionale dei Tre Leoni in una competizione internazionale, nella quale, peraltro, l’Inghilterra punta ad arrivare in fondo.
- Mason Mount (Inghilterra) - Centrocampista
Connazionale del sopracitato Foden, anche per Mason Mount si prospetta un Europeo giocato da protagonista, nonostante la giovanissima età. Alla pari del gioiellino del City, anche Mount ha raggiunto con il Chelsea la finale di Champions League quest’anno, segnando peraltro un gol in semifinale decisivo per volare a Istanbul. Per lui le presenze in Nazionale maggiore sono 16 e con l’Inghilterra U19 ha già messo in bacheca un trofeo europeo nel 2017. Coi Blues quest’anno ha inoltre firmato 6 gol e 6 assist in una stagione ancora da concludere, e ad Euro 2020 è uno dei talenti affermati da tenere d’occhio.
- Gianluigi Donnarumma (Italia) - Portiere
Gigio Donnarumma è, a detta di molti, il miglior portiere della nostra Serie A. Guardando i numeri totalizzati in carriera, tutto si direbbe tranne che abbia 22 anni, dal momento che il suo nome gira per i corridoi del calcio europeo da tempo, e che ha già totalizzato più di 200 presenze in Serie A e 25 con la maglia azzurra. Nel frattempo, una sfilza di record di precocità battuti: l’esordio a 16 anni e 8 mesi nel massimo campionato italiano, poi quello nella Nazionale U21 a 17 anni appena compiuti e infine nella Nazionale maggiore a 17 anni e 189 giorni, in entrambi i casi classificandosi come portiere più giovane a giocare titolare nella storia azzurra. A Euro 2020, a 22 anni, parte senza ombra di dubbio come il portiere titolare della nazionale di Roberto Mancini, ereditando ufficialmente il trono di Gigi Buffon, un mostro sacro del calcio italiano, in una competizione internazionale dall’enorme prestigio.
- Rúben Dias (Portogallo) - Difensore Centrale
Sembra un veterano, ma ha solo 23 anni. Rúben Dias, difensore centrale portoghese classe ‘97, è uno dei molti talenti eccellenti che sta sfornando il Manchester City in questa stagione leggendaria. Acquistato dal Benfica a fine 2020, è subito diventato il pilastro della difesa dei Citizens prendendo il posto abbandonato dallo storico capitano della squadra Vincent Kompany l’anno prima, e quello di Otamendi l’anno dopo, trascinando la sua squadra in finale di Champions grazie alla sua qualità difensiva, forza fisica e determinazione. A Euro 2020 farà parte della corposa rosa dei difensori centrali della nazionale portoghese insieme a Fonte, Duarte, Neto e Pepe, e l’unica cosa certa è che il colosso di Amadora sarà il punto fermo di un reparto che sembra aver trovato un nuovo grande leader.
- Pedri (Spagna) - Trequartista
Il più giovane di questa speciale classifica, e quindi quello più a rischio di non essere chiamato dal proprio CT Luis Enrique, non tanto per l’immaturità calcistica a livelli internazionali, quanto per la forte possibilità che venga richiamato per l’Europeo U21. Pedri, al secolo Pedro González López, è addirittura un classe 2002 che, però, in questa stagione sta letteralmente sfondando la Liga e nel calcio europeo. Con il Barcellona di Koeman ha giocato da titolare per tre quarti delle partite di campionato ma, dato ancor più sorprendente, anche per 7 partite di Champions su 9, come ala sinistra d’attacco, come trequartista e, a volte, addirittura come centrocampista centrale, dimostrando quella duttilità che solo i fenomeni hanno. Ciliegina sulla torta, l’esordio in Nazionale maggiore a 18 anni e 4 mesi nel match di marzo contro la Grecia poi, seconda ciliegina, titolare anche nelle due successive valide per le qualificazioni ai Mondiali. Pedri ha fatto, e alla grande, tutto il possibile per convincere Luis Enrique a portarlo con sé all’Europeo dei grandi, ma l’ultima parola spetta al CT. Se accadesse, prepariamoci ad ammirare uno dei più grandi talenti europei dei prossimi 10/15 anni.
- Ferrán Torres (Spagna) - Attaccante
Nato il 29 febbraio 2000. 10 presenze e 6 gol in Nazionale maggiore spagnola. 6 presenze e 4 gol in Champions League. Tutto da ala destra d’attacco: basterebbe indicare solo questi numeri per farsi un’idea dello spessore che possiede questo giocatore a soli 21 anni. Se poi aggiungiamo anche almeno un gol in ogni competizione giocata quest’anno col Manchester City e 7 partite su 10 giocate da titolare nella Spagna dei fenomeni alla prima convocazione con la Roja... il tutto sostiene ancor di più la tesi che l’attaccante di Foios sia già diventato, in così breve tempo con la maglia delle Furie Rosse, uno di quei giocatori di cui Luis Enrique non riesce a fare a meno, nonostante le innumerevoli possibilità di scelta di cui dispone in attacco il CT ex Barça. Giovanissimo, ma già centrale: Ferran Torres è fra i migliori giocatori in rampa di lancio che vedremo all’Europeo
- Dejan Kulusevski (Svezia) - Attaccante
Lo abbiamo visto fare cose incredibili a Parma già la stagione scorsa a 19 anni, quando i 10 gol ed i 9 assist totalizzati in campionato lo hanno subito fatto appuntare in agenda alle principali società europee in ottica mercato. Quest’anno si è ritrovato a scalciare alla Juventus per ritagliarsi uno spazio che sembrava chiuso da altri giocatori più esperti ed affermati. La stagione di quest’anno non è stata ai livelli di quella col Parma, ma è stata anche la prima in un top club, a soli 20 anni, e con un solo anno da professionista nel proprio bagaglio. L’esordio in Nazionale svedese a 18 anni e gli apprezzamenti riversati verso di lui da niente meno che il connazionale Zlatan Ibrahimovic sono ulteriori segnali delle qualità che gli addetti ai lavori vedono nel ragazzo di origini macedoni. Ma quelle, le avevamo già notate anche noi e, vista la personalità già messa in mostra in due anni di Serie A, non è da escludere che anche ad Euro 2020 possa essere uno dei trascinatori della propria Nazionale.
- Kai Havertz (Germania) - Trequartista
Ventunenne di Aquisgrana (Germania), Kai Havertz è il trequartista del Chelsea esploso l’anno scorso al Bayer Leverkusen. Quest’anno nei Blues non era partito alla grande, specialmente nella prima parte di stagione con Lampard in panchina; ma l’arrivo di Tuchel e il nuovo ruolo, sostanzialmente da falso (ma non troppo) nove, costruito su misura per lui sta dando i suoi frutti, e sta facendo letteralmente svoltare la stagione del giovane fuoriclasse tedesco: la finale di Champions League appena conquistata ne è indicativa. Con la Germania di Löw ha esordito nel 2018 ad appena 19 anni, e nelle 13 presenze totalizzate fin qui ha segnato 3 gol e messo a referto addirittura 7 assist, rendendosi subito una pedina fondamentale già della Nazionale maggiore. A Euro 2020 il livello di concorrenza nella squadra sarà altissimo, ma l’impressione è che se c’è un giocatore di cui Löw non riesce a fare a meno nel proprio scacchiere, quello è proprio Havertz.
- Unai Simón (Spagna) - Portiere
Poco conosciuto e poco pubblicizzato, Unai Simon, in sordina, si sta conquistando il posto di portiere titolare nella nuova Spagna. In una Nazionale in totale rinnovamento, con i senatori che poco per volta hanno passato il proprio testimone nelle mani di giovani emergenti, David De Gea sembrava essere una delle poche sicurezze da cui Luis Enrique potesse partire. E invece, da poco, la storia è cambiata. Perché la nuova certezza fra i pali delle Furie Rosse è il giovane portiere dell’Athletic Bilbao che, paradossalmente, negli anni precedenti non aveva trovato spazio nemmeno nell’U21. Nonostante fosse un ragazzo promettente, a quei tempi gli veniva preferito il compagno più esperto anche all’Athletic Bilbao dopo la partenza di Kepa, ma da novembre 2020 per il ragazzone di Vitoria-Gasteiz probabilmente è cambiata la carriera: prima presenza in nazionale maggiore e piedi ben saldi sulla linea della porta della Roja fino ad aprile 2021. In totale, sono 6 partite consecutive durante le quali De Gea e proprio Kepa, l’hanno guardato parare dalla panchina. L’Europeo 2021 è la vera occasione per la consacrazione.
- Dominik Szoboszlai (Ungheria) - Centrocampista
Esploso al Salisburgo insieme a un altro fuoriclasse come Erling Haaland, Dominik Szoboszlai ha attirato su di sé le voci di mezza Europa soprattutto lo scorso anno alla cui conclusione, una società specializzata nell’individuazione di giovani talenti come il Lipsia, se l’è portato a casa, vincendo un’asta di mercato con anche qualche squadra italiana (Milan e Napoli su tutte), allora interessate al gioiellino ungherese. Esterno sinistro che gioca a piede invertito ma all’occorrenza, grazie alle sue immense qualità tecniche, impiegabile anche come trequartista o centrocampista centrale, avrà un compito tanto complicato quanto prestigioso, specialmente in relazione alla sua giovanissima età: prendere per mano la propria nazionale, a soli 20 anni, essendo l’unico vero giocatore di livello internazionale all’interno di tutta la rosa. Sarà difficile vederlo portare l’Ungheria verso grandi imprese a Euro 2020, ma potrà essere un’occasione per fare un grande salto di qualità dal punto di vista della mentalità da giocatore per lui, e per noi, di divertirci vedendo all’opera un talento cristallino.
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