Il 14° pallone consecutivo che Adidas ha creato per la Coppa del Mondo è progettato per supportare le massime velocità di gioco, poiché viaggia più velocemente in volo di qualsiasi altro pallone nella storia del torneo. Si chiama Al Rihla e lo vedremo in campo per il Mondiale 2022 in Qatar: “Al Rihla” in arabo significa “il viaggio” ed è ispirato alla cultura, all'architettura, alle barche iconiche e alla bandiera del Paese ospitante. La palla è stata progettata con la sostenibilità come priorità; infatti, Al Rihla è il primo pallone di un Mondiale realizzato esclusivamente con inchiostri e colle a base d’acqua - tecnologie ben diverse da quelle utilizzate decenni fa quando i palloni erano ben diversi. Guardiamo insieme una carrellata con tutti quelli utilizzati in passato nella massima competizione mondiale per nazionali, spesso determinanti anche per gli esiti delle scommesse mondiali*.

Mondiali del 1930 in Uruguay - Tiento & T-Model 

Il battesimo della competizione, con finale totalmente a tinte sudamericane tra Uruguay e Argentina. Durante il match furono utilizzati due palloni, uno fornito dagli argentini, l’altro dai padroni di casa. Quello utilizzato nel primo tempo fu un Tiento a 12 pannelli fabbricato in Scozia, mentre nella ripresa un T-Shape importato dall'Inghilterra. Quest'ultimo era considerevolmente più pesante e spesso rispetto al primo.

Mondiali del 1934 in Italia - nome sconosciuto

Nel bel mezzo del Ventennio Fascista, il calcio diventa strumento per permettere ai gerarchi di mostrare al mondo la grandezza del popolo italico. A vincere saranno proprio gli Azzurri, in finale contro la Cecoslovacchia. Prima stella per la Nazionale. Il pallone rende evidenti già dei palpabili miglioramenti rispetto a quello del 1930, mantenendo però una struttura completamente in cuoio e piuttosto arcaica (a cui non viene assegnato un nome).

Mondiali del 1938 in Francia - Allen

Durante questa edizione francese, il pallone, dell'azienda parigina Allen, comincia a mostrare le prime modifiche rilevanti, dotandosi di 13 pannelli in pelle, rispetto ai 12 precedenti. A vincere è di nuovo l’Italia che riesce a sfruttare al meglio le nuove sagomature di un pallone ancora molto lontano da quelli a cui siamo abituati oggi.

Mondiali del 1950 in Brasile - nome sconosciuto

Dopo due edizioni saltate a causa del dramma della Guerra, la competizione riprende il suo corso, con un pallone che ha assunto i connotati della pietra miliare. Per la prima volta, infatti, non presentava i tradizionali lacci, sostituiti con una ben più moderna valvola, simile a quelle odierne. Una svolta epocale in un Mondiale rimasto nella storia.

Mondiali del 1954 in Svizzera - nome sconosciuto

Pallone assolutamente particolare e iconico, dalla colorazione giallastra e con il marchio "SWISS WORLD CHAMPION MATCH BALL" stampato a caratteri cubitali sulla superficie. A livello tecnico però i progressi non sono molti, né tanto evidenti in realtà.

Mondiali del 1958 in Svezia - Top Star

Mondiale assolutamente amaro per l’Italia. O, meglio, inesistente. Gli Azzurri infatti non si qualificano per la prima volta nella propria storia, inaugurando la propria pessima tradizione con la Svezia. Il pallone non presenta particolari novità, rimanendo abbastanza anonimo.

Mondiali del 1962 in Cile - Santiago

Fu usato un pallone fatto in loco e che non ottenne particolare successo. Aveva infatti una problematica enorme che venne riscontrata anche dai giocatori in campo: si sgonfiava facilmente, inducendo addirittura la classe arbitrale a decidere di usare il modello Top Star che era stato introdotto in Svezia quattro anni prima per evitare di dover rincorrere un pallone che nel giro di pochi minuti faticava a rimbalzare.

Mondiali del 1966 in Inghilterra - Challenge 

L'ultimo pallone prima dell'era Adidas. Il marchio Slazenger, partner ufficiale della Coppa del Mondo inglese, rappresenta infatti l’era antecedente all’avvento dell’azienda tedesca. Conosciuta per essere specializzata nel mondo del tennis, del cricket e del golf, la marca britannica sorprese tutti, vincendo il contratto e presentando la sua palla Challenge a 4 stelle con 25 pannelli.

Mondiali del 1970 in Messico - Telstar

Nel 1970, Adidas divenne partner ufficiale della FIFA e fornitore del pallone della Coppa del Mondo. Per il suo debutto, il marchio con le tre strisce decise di utilizzare il satellite di telecomunicazioni Telstar (mandato in orbita nel 1962) come modello. Mentre la competizione fu ampiamente trasmessa a colori, Adidas decise di svelare un pallone bianco e nero a 32 pannelli molto visibile, introducendo una tipologia diventata assolutamente iconica

Mondiali del 1974 in Germania - Telstar Durlast

Il Marchio di Herzogenaurach, capace di riscuotere un grandissimo successo nell’edizione precedente, mantiene il concept a scacchiera bianco nera che segnerà per sempre l’idea di pallone legata ai Mondiali di calcio.

Mondiali del 1978 in Argentina - Tango Rosario

Telstar che lascia il posto al Tango - pallone con cui almeno una volta nella vita per decenni hanno giocato i ragazzi in mezzo mondo. Visivamente diverso, il pallone aveva anche la particolarità di essere stato utilizzato durante i giochi olimpici e mantenuto poi in tutti i campionati europei fino al 1988.

Mondiali del 1982 in Spagna - Tango Espana

Anche durante la trionfale cavalcata dei ragazzi guidati da Bearzot, con il presidente Pertini in tribuna a Madrid a esultare in finale, il pallone resta il Tango - a cui viene cambiato il nome, senza subire però alcun tipo di modifica (visto il successo ottenuto in precedenza).

Mondiali del 1986 in Messico - Azteca

Nel 1986, Adidas ha intensificato il suo coinvolgimento nel design e nella tecnologia del pallone della Coppa del Mondo. Con l'Azteca, infatti, il marchio tedesco interruppe l'uso della pelle, avendo riscontrato un problema di assorbimento dell’acqua. Passando ad un materiale 100% sintetico e ricoperto di polietilene per una maggiore resistenza, impermeabilità e indeformabilità. Il concept del pallone ha come caratteristica dei disegni aztechi, in omaggio al paese ospitante.

Mondiali del 1990 in Italia - Etrusco Unico

Notti magiche, ma a vincere a casa nostra, alla fine, saranno i tedeschi. Il pallone di questa edizione segue la scia tracciata dall’Azteca, presentando un design etrusco, in linea con la storia del nostro Paese: nella sostanza però la tipologia di pallone non cambia.

Mondiali del 1994 negli Stati Uniti - Questra

Sfruttando il grandissimo palcoscenico dato dagli Stati Uniti, il desiderio della FIFA era quello di aumentare ulteriormente la visibilità del calcio, coinvolgendo le masse. L’Adidas, dal canto suo, modificò il pallone per rendere il gioco più spettacolare. Aggiungendo uno strato di polistirolo espanso per dare al pallone più potenza e accelerazione.

Mondiali del 1998 in Francia - Tricolore

Identico al pallone del 1994, il Tricolore 1998 si distingue per la scomparsa del mix bianco/nero e la presenza dei colori della bandiera francese, ma nella sostanza è sempre lo stesso.

Mondiali del 2002 in Giappone e Corea del Sud - Fevernova

Il Fevernova 2002 fu ampiamente criticato per essere troppo leggero. A livello di concept, presentava un design direttamente ispirato dalla cultura asiatica. Calcisticamente però risultato complicato da utilizzare.

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Mondiali del 2006 in Germania - Teamgeist

Il pallone di quella competizione fu disegnato da Adidas, in collaborazione con Molten. Il marchio giapponese decise di introdurre 14 pannelli Teamgeist, sostituendo i 32 delle versioni precedenti. Inoltre, questi pannelli non erano più cuciti ma stirati. Una nuova era, per una manifestazione rimasta nella storia del calcio italiano.

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Mondiali del 2010 in Sudafrica - Jabulani

Dai quattordici pannelli tedeschi agli otto africani dello Jabulani, uno dei palloni più discussi di sempre. Per questa Coppa del Mondo in Sudafrica, Adidas porta nuove idee tecnologiche e un design sempre più sorprendente. La volontà fu quella di implementare l’assetto aerodinamico, collaborando anche con i ricercatori inglesi della Loughborough University. Il risultato, però, fu molto criticato dai giocatori, reo di assumere traiettorie strane.

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Mondiali del 2014 in Brasile - Brazuca

Il Brazuca presenta 6 pannelli e prova a risolvere tutte le critiche ottenute dallo Jabulani, riuscendo forse in parte ma lasciando lo stesso diversi dubbi.

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Mondiali del 2018 in Russia - Telstar

Dalla Telstar del 1970 alla Telstar del 2018, quasi tutto è cambiato nel mondo del calcio. Mentre il design è direttamente ispirato al primo pallone adidas World Cup, la tecnologia è ancora più innovativa, integrando un chip NFC in ogni pallone per la prima volta. Questo chip permetteva ai consumatori di interagire con la palla utilizzando uno smartphone. La tecnologia comprende sei pannelli incollati senza cuciture con una texture 3D per migliorare la sensazione e la presa della palla.

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Mondiali del 2022 in Qatar - Al Rihla

Infine, come anticipato, arriviamo ai mondiali in Qatar che si disputeranno con l'Al Rihla, pallone Adidas che per l'occasione è stato progettato con nuove tecnologie. L'obiettivo in fase di realizzazione è stato quello di consentire a questo pallone la possibilità di viaggiare più velocemente di tutti i "suoi simili" per favorire una qualità di gioco molto più dinamica e spettacolare.

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