Gli azzurri di Paolo Nicolato giocano per la storia, per migliorare il terzo posto di due anni fa in Corea del Sud dopo tre edizioni saltate di questo Mondiale. L’Italia ha disputato un buon girone, battendo Messico ed Ecuador e pareggiando con il Giappone, ma la prima vera impresa l’ha compiuta eliminando negli ottavi la Polonia padrona di casa, con un rigore segnato da Pinamonti. Il rocambolesco 4-2 al Mali, in dieci per 100 dei 120 minuti di gioco, non passerà alla storia del calcio ma ha dimostrato la solidità mentale di un gruppo in cui non ci sono fenomeni e nemmeno tanti giocatori pronti per il calcio del piano di sopra, tolti Pinamonti, Luca Pellegrini, Plizzari e Frattesi. Nicolato ha finora schierato gli azzurri con un 3-5-2 abbastanza coperto, mentre gli ucraini allenati da Petrakov hanno disputato il loro Mondiale con il 3-4-3 e hanno nei giocatori offensivi, in particolare Buletsa e Sikan, i loro punti di forza. Dopo la semifinale di Gdynia sarà disputata quella di Lublino, fra Ecuador e Corea del Sud, anche questa senza un favorito pur tenendo conto del fatto che i sudamericani sono cresciuti molto nel corso del torneo, dopo essersi qualificati in extremis nel girone. L’Ecuador ha eliminato negli ottavi l’Uruguay e nei quarti gli Stati Uniti, mostrando in entrambi i casi una superiorità netta, mentre la Corea del Sud è sopravvissuta all’ottavo con il Giappone grazie a un gol nel finale ed ha poi superato ai rigori il Senegal, in quella che è stata forse la partita più spettacolare del torneo. L’Ecuador allenato da Celico di solito gioca con un 4-2-3-1 che è parente stretto del 4-4-2, mentre la Corea del Sud con il suo 3-4-2-1 gioca un calcio decisamente più offensivo e ha la sua stella assoluta nel trequartista Kang-in Lee, da qualche mese al Valencia.

 

Indiscreto – Paolo Nicolato non è certo un allenatore di prima fascia, ma è un grande motivatore di giovani. L’ultima che si è inventata è radunarli in mezzo al campo, alla fine di ogni partita, e urlargli in stile Sparta (almeno quella del film ‘300’) frasi come “Qual è il vostro mestiere?”. Finora le risposte da spartani hanno portato bene…



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