Samp in letargo, la Lazio ci crede 

La squadra di Simone Inzaghi ha il morale altissimo dopo aver conquistato la qualificazione alla finale di Coppa Italia battendo il Milan a San Siro con il gol di Correa e una superiorità tattica notevole. Era ciò che ci voleva dopo il suicidio con il Chievo, che rende molto difficile il raggiungimento di un quarto posto che è a 4 punti, ma soprattutto a 4 avversari, di distanza. Da Milano la Lazio è tornata anche con l’infortunio di Milinkovic-Savic, oltre che con le prodezze dei suoi ultras con il pretesto del caso Kessie-Bajayoko-Acerbi, ma il gruppo è in grande salute e ha un solo problema, per quanto grosso, quello di non riuscire sempre a concretizzare la sua superiorità a livello di gioco. Immobile in fase realizzativa vale la metà dell’anno scorso, anche se si sta riciclando come uomo assist ed in ogni caso mai Inzaghi rinuncerebbe a lui: in questo finale di stagione ci si aspetta moltissimo anche da Caicedo anche se nella testa di Inzaghi l’ecuadoregno viene sempre dopo Immobile e Correa. La Sampdoria è invece già emotivamente in vacanza, le ultime cinque partite di campionato serviranno giusto per mettere a posto le statistiche di Quagliarella e compagni. Tre sconfitte nelle ultime quattro partite e soprattutto l’atteggiamento notato a Bologna dicono tutto di una squadra che a fine 2018 quasi sognava la Champions League ma che poi è tornata sui suoi valori naturali, pur giocando spesso un ottimo calcio. Sul fronte societario, fra cordata Vialli e tutto il resto, nessuna novità, mentre in ogni caso Ferrero vorrebbe legare Giampaolo con un contratto a lungo termine, visto che quello attuale scade nel 2020. Ritenuto a ragione l’allenatore ideale per la Sampdoria, Giampaolo piace ai tifosi e fa dimenticare che la loro squadra è ormai una macchina da plusvalenze con oneste ambizioni da centroclassifica.

 

Indiscreto – Gli Irriducibili sono il più noto gruppo di ultras della Lazio e sono dichiaratamente contro il suo presidente, un Lotito che qualche anno fa sognavano di cacciare per far posto a una cordata capeggiata da Giorgio Chinaglia. Poi qualcuno di loro è stato arrestato e Chinaglia è morto, ma soprattutto Lotito non ha intenzione di vendere un club che possiede ormai da 15 anni.

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