Il Toro vede rossonero

I numeri dicono che quello di Mazzarri è il miglior Torino dell’era moderna, visto che da quando in Serie A la vittoria è valutata tre punti, quindi dalla stagione 1994-95, mai a questo punto della stagione i granata erano andati così bene. Un cammino superiore anche al Torino di Ventura, l’ultimo ad essersi qualificato per una competizione europea. Le statistiche non vanno però in campo, così come il pubblico che quasi certamente darà un esaurito al Grande Torino, impianto da 26.500 spettatori. Certo è che quella con il Milan è una sfida fondamentale per le ambizioni di Urbano Cairo e per quelle di Walter Mazzarri, da un anno e mezzo alla guida del Torino e spesso nel mirino della critica per il gioco non scintillante. Certo è che i granata hanno perso soltanto una partita delle ultime 14 e sono in questo momento una delle squadre più solide d’Italia. Non si può dire la stessa cosa del Milan di Gattuso, uscito a pezzi dalla Coppa Italia ma ancora fiducioso nel quarto posto: quella con il Torino è l’unica partita difficile delle ultime cinque e la sensazione diffusa in casa rossonera è che soltanto un suicidio potrebbe togliere la qualificazione alla Champions League. I problemi però ci sono e sono anche tanti. Il primo è che Gattuso sa di essere al capolinea, in ogni caso, e le sta provando un po’ tutte: il 3-4-3 anti-Lazio, con Caldara centrale, non è di sicuro il suo modulo preferito ed è probabile che già contro il Torino torni alla difesa a quattro. Il secondo problema è che il Milan è in cattive condizioni fisiche, l’assenza di intensità e pressing lo testimonia. Il terzo problema, volendo sintetizzare, è che Piatek non segna più come al suo arrivo a Milano: un po’ perché la squadra gioca peggio e un po’ perché il polacco esegue sempre lo stesso movimento cercando la profondità, invece di difendere il pallone e far salire il resto della squadra. Partita da Under 2,5 gol, nella testa anche dei non scommettitori.

 

Indiscreto – Urbano Cairo è da sempre tifoso del Milan e anche da presidente del Torino ha sempre seguito con interesse i rossoneri, fino a due anni fa di proprietà del suo antico maestro Silvio Berlusconi. Quando il fondo Elliott fra un paio d’anni metterà in vendita il club è probabile che fra i pretendenti ci sia anche Cairo.

 

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