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- Ma se Sabato...

- Sabato cosa?

- No, dico Sabato il giocatore. Antonio Sabato. Quello dell'Inter.

- Non ricordo.

- 24 ottobre 1984. Siamo 2-1 per noi, hanno segnato prima loro con Spilloaltobelli e poi noi con Di Bartolomei su assist di Virdis, e Hateley su cross di Virdis.

- Fin lì mi ricordo. Cioè no, tutto 'sto Virdis non lo ricordavo.

- Poi abbiamo avuto due occasioni per il 3-1, con Virdis.

- Ancora lui???

- Però a un certo punto Rummenigge sale sulla destra...

- QUEL Rummenigge?

- Non credo ce ne siano molti. Tra l'altro aveva fatto lui il cross per il gol del vantaggio.

- Quindi era il loro Virdis. Meno forte, ovviamente. Fu l'anno in cui Pietro fu capocannoniere?

- No, fu nel 1987. E nel 1988 segnò al Napoli al San Paolo e fu espulso nella nebbia con la Stella Rossa, ma mi hai portato in un'altra epoca, torniamo a Sabato.

- Sabato, Sabato, è sempre Sabato, anche di lunedì sera. 

- Gli arriva questa palla a mezza altezza quasi in area piccola. Lui si tuffa. Non può sbagliare.

- Non può sbagliare tipo Icardi a porta vuota in pieno recupero?

- Andrea Icardi? Cosa dici, fece un partitone.

- Parlo del loro Icardi, il capitano - nel derby dell'altr'anno.

- Ah! No, quello era impossibile da sbagliare. Ancora non ci posso credere.

- Non può sbagliare tipo Vinicio Verza quando ruba palla a Bergomi? Tipo Gullit quando sta per tirare un missile e Zenga d'istinto si protegge il pistulino? Tipo Cutrone nei supplementari? Tipo Massaro all'ultimo minuto su cross di Diegone Fuser? Tipo Weah su angolo di Boban?

- Certe cose te le ricordi. No, quelle non erano così facili.

- Tipo Niang messo da Bonaventura davanti ad Handanovic?

- Quella l'ha sbagliata.

- Però gliel'ha respinta sui piedi e la seconda volta ha segnato.

- Decisamente, certe cose te le ricordi. Comunque, diciamo che Sabato sbuca all'improvviso e Terraneo ha l'aria di non averlo visto, come del resto Baresi e Filippo Galli. Con tutto il rispetto c'era gente più importante da marcare.

- Chi?

- Non te lo ricordi? Quelli erano pieni di campioni del mondo. Altobelli, Collovati...

- Ahaha!

- Bergomi, Causio.

- Ma veramente? Il Barone Causio ha giocato per loro? Non mi ricordo.

- Di questo, non mi meraviglio. Loro erano più forti sulla carta, erano davanti in classifica, non perdevano da sei anni, erano iscritti come al solito alla Coppa Uefa e ci avevano portato via come al solito l'allenatore.

- Zaccheroni???

- No, Castagner. Poi noi solo due anni prima eravamo in un altro campionato...

- Non ricordo.

- In definitiva si sentivano i padroni della città.

- Tipico di loro: in psicanalisi lo chiamano delirio allucinatorio. Non c'è cura.

- Una sì. Il gol di Hateley. Fu cruciale, perché ci riprendemmo definitivamente la città.

- Ci riprendemmo quel che è nuost'!!

- Per questo ho pausa a pensare a cosa sarebbe successo se avesse segnato Antonio Sabato. E forse è per questo che tu lo hai rimosso completamente.

- No, non è per questo. È che al gol di Hateley il mondo si è assentato del tutto. Ho visto Hateley sotto di me colpire la palla, ma non l'ho vista in fondo alla rete, perché stavo già inesorabilmente scendendo di tre gradoni e senza muovere un piede. Ricordo gente sopra di me, sotto di me, abbracci con sconosciuti, occhi in estasi, bocche spalancate dalle quali non usciva niente, sciarpe e cuscini che volavano. Era il paradiso dei diavoli.

- Ma eri a San Siro??? E non ricordi quello che è successo dopo?

- Non c'era nulla che potesse succedere.

- Ma mancavano più di 20 minuti, e hanno rischiato di pareggiare.

- Me lo hai detto. Con Sabato. E hanno pareggiato?

- Naturalmente no.

- E allora vedi che ricordo bene. Dopo quel gol non poteva succedere niente. È stato uno di quei gesti definitivi che vedi poche volte nella vita. Poi, anni dopo, ho scoperto che siamo arrivati quinti, loro terzi, Coppa Uefa per tutti. Ma questo non conta niente. Le statistiche non ti dicono chi sei. Le classifiche non danno emozioni.

- A qualcuno sì.

- Ma noi, nel bene e nel male, non siamo quella roba lì. Se dal 1984 continuiamo a riparlare del gol di Hateley, è perché è stato il sogno che non riuscivamo più a fare. E Antonio Sabato lo sapeva.

- Davvero?

 - Ma certo! Gli stessi interisti, mica lo hanno martirizzato come Gresko. Persino Zenga disse che avevamo meritato. Pure Gianni Brera, che si disse amareggiato. Forse anche Peppino Prisco... Ma non ricordo. Però è stato questo, il gol di Hateley.

- Il ritorno dei sogni.

- Ritornano sempre.

- Per qualcuno.

- Ricordatelo.

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