È un gioco di carte in parte mutuato dalla briscola (termine di cui infatti si fa uso nella partita), ma meno diffuso, anche tra i casinò online*, e dunque potreste non averne mai sentito parlare: si chiama “Bestia”, praticato in tutta Italia - ma spesso proibito tra i giochi che si svolgono nei locali pubblici (inserito all’interno del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza). Giocare è molto semplice: bisogna sempre avere un mazzo di 40 carte - che siano esse regionali come quelle napoletane o piacentine, o in alternativa quelle francesi “ridotte” senza 8, 9, 10 e jolly - per quello che è un gioco di cui si conoscono con precisione le origini.

Il gioco della Bestia infatti nasce in Francia nel 17° secolo, descritto nel libro “Académie Universelle des Jeux". La prima notizia del nostro Paese relativa al gioco invece è datata 1753 - quando ne parla Raffaele Bisteghi, all’interno del suo “Il giuoco pratico”. La Bestia settecentesca era in parte diversa da quella praticata ai giorni nostri: era un gioco di presa con obbligo di risposta e di taglio, oltre a tante altre caratteristiche mutate nel corso del tempo. Di quello che veniva praticato ormai quasi tre secoli fa, restano oggi alcuni fondamenti: il mazzo ridotto, il numero limitato di prese in gioco (cinque), l'obbligo di risposta e di taglio, la contesa sul numero delle prese e non sul valore delle carte, le poste o bestie pagate dal chiamante perdente che non venivano incassate dai difensori vincitori ma passavano al piatto della smazzata successiva. Ma forse stiamo facendo un po’ di confusione e correndo troppo: meglio parlare delle regole del gioco e dello svolgimento di una partita, per avere un quadro più chiaro.

Bestia: le regole del gioco con le carte La Bestia si gioca con un numero di partecipante che va da tre a dieci, tenendo conto dell’ordine gerarchico delle carte: partendo da quella con più alto valore e andando indietro, troviamo una scala uguale a quella della Briscola - Asso, 3, re, cavallo, fante (o “donna”, come alcuni chiamano la carta con valore 8), 7, 6, 5, 4, 2. Una sessione di gioco si svolge in una smazzata (vale a dire una distribuzione di carte); una volta ricevute, ognuno dei partecipanti può fare una dichiarazione o licitazione - che determina quindi il numero dei giocatori complessivi della smazzata - e il gioco della carta.

Queste le fasi del gioco: ogni partecipante riceve tre carte (che dovrà giocare poi una per volta) e quella che viene definita “presa" consiste nell'insieme delle carte giocate a turno dai giocatori, per cui in ogni smazzata ci sono tre prese possibili. Ad ogni smazzata va costituito un piatto (normalmente in denaro) che sarà diviso per le tre prese: l’ammontare viene stabilito a inizio gioco e a provvedere al versamento iniziale dei soldi nel piatto è il mazziere (che cambia ogni turno), ricordando che la quota inserita deve essere sempre divisibile per tre.

Nel gioco della carta bisogna rispondere al seme (palo) - un po’ come accadere nel tressette: si è obbligati a giocare una carta di cui si è in possesso, anche se il seme è di briscola. Inoltre, in mancanza del seme tirato di mano, si è costretti a giocare la briscola (se si è in possesso almeno di quella).

I giocatori che vogliono partecipare al gioco della carta “bussano" (questo il termine utilizzato) e quindi si impegnano a fare almeno una presa. I giocatori che non hanno bussato possono partecipare al gioco della carta cambiando tutte le loro carte, automaticamente si impegnano ugualmente a fare almeno una presa. Tale manovra può assumere vari nomi regionali come: "andare a cicca", "andare a dottore", "fare un dottore", "prendere il buco", "prendere il bambino", "andare a spizzico".

Al termine del gioco della carta il piatto va sempre diviso tra i giocatori in base alle loro prese, quindi 1/3 per presa. Chi invece rimane a mani vuote non avendo fatto nemmeno una presa “va in bestia” - da lì il nome del gioco - e versa al piatto l’intero ammontare del piatto precedente (che resta poi a disposizione della smazzata successiva).

Bestia: le varie fasi di gioco che compongono il match

Il primo, a cui abbiamo già accennato in precedenza, è la distribuzione.

Il mazziere (a rotazione ciascuno dei giocatori, partendo solitamente da colui che in un preventivo sorteggio ha preso la carta più alta), dopo aver mescolato le carte e fatto tagliare il mazzo dal giocatore di sinistra, ne rigira una carta davanti a sé che da quel momento indicherà il seme della briscola, quindi ne distribuirà tre alla volta ad ogni giocatore che se le sistemerà in mano, partendo dal giocatore alla propria destra.

La seconda è la dichiarazione o licitazione: ha lo scopo di determinare quanti giocatori parteciperanno al gioco. Si parte dopo che il mazziere ha finito di distribuire le carte: durante la dichiarazione si parla uno per volta, iniziando da chi è di mano (ossia posto alla destra del mazziere e andando come al solito in senso antiorario). Ogni giocatore può passare e riporre le carte coperte sul tavolo o bussare e partecipare al gioco della carta, così facendo. Finite le “dichiarazioni" dei giocatori che prenderanno parte alla gara, il mazziere "invita" i giocatori che hanno passato precedentemente a prendere nuove carte, chi accetta riceve tre nuove carte ed è obbligato a giocare la partita a prescindere da ciò che gli capita in mano.

La terza fase è quella del gioco: si parte dal primo alla destra del mazziere che ha bussato, che inizia la prima mano e si segue poi l’ordine indifferentemente se il prossimo giocatore abbia bussato oppure ripreso le carte. Durante la mano, ogni giocatore muove una carta alla volta e la presa si completa quando tutti i giocatori hanno fornito la propria. Regola fondamentale del gioco è che si debba rispondere nel seme di uscita del primo giocatore: ad esempio se il primo giocatore gioca denari, tutti devono giocare una carta di denari. Nel caso che un giocatore non sia in grado di rispondere nel seme, deve giocare una carta di briscola, se ne ha.

E ora rispondiamo al quesito fondamentale: chi vince? Chi completa la presa? Spetta al giocatore che ha fornito la carta più alta nel seme di uscita, a meno che non sia stata giocata una briscola - nel qual caso predomina la carta di briscola più alta. Una volta completato il primo giro, si riparte da chi ha completato la presa, procedendo poi sempre in senso antiorario.

Una volta terminate le tre carte a testa, si passa alla spartizione del piatto - che va diviso per le tre prese, mentre chi ha giocato e non ha fatto nessuna presa è “venuto meno” alla promessa fatta a inizio partita e quindi “va in bestia" e pagherà l'ammontare totale del piatto.

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