Quando siamo giunti quasi alle semifinali del primo Grande Slam stagionale è tempo di tirare i primi bilanci di quanto visto sui campi di Melbourne Park.

Un primo slam stagionale dove i big non hanno fallito: Djokovic, perdendo un solo set nel primo turno contro Struff, è stato sino a qui il più brillante e si prepara ad affrontare in semifinale Roger Federer. Lo svizzero ha raggiunto con molti patemi la quindicesima semifinale qui in Australia dovendo superare ben due maratone al quinto set: la prima contro Millman al terzo turno dove l’elvetico ha rimontato da uno svantaggio di 8-4 nel super tiebreak e la seconda contro Sandgren quando Federer è stato ad un punto dalla sconfitta per ben 7 occasioni.

Sicuramente il 20 volte campione slam arriverà molto stanco e un po’ acciaccato fisicamente ad una sfida con un avversario che ti obbliga a tirare fuori il meglio di te stesso come Djokovic, ma il talento e la classe dello svizzero raramente gli impediscono di partire come favorito.

I due grandi rivali hanno quindi dominato la parte bassa del tabellone dove anche Fognini è riuscito a dire la sua arrivando sino agli ottavi di finale prima di perdere da un Sandgren che qui in Australia si trova sempre a suo agio.

Chi invece ha deluso nettamente è stato Tsitsipas eliminato prima ancora di raggiungere la seconda settimana di gioco dal redivivo Raonic. Sul giovane greco c’erano tantissime aspettative soprattutto dopo lo splendido torneo del 2019 ma qualcosa è andato storto e “Tsitsi” è sembrato solo un lontano parente di quello ammirato non più tardi di qualche mese fa.

Merita una menzione, anch’egli in negativo, Shapovalov. L’estroverso canadese è atteso al salto definitivo verso la top10 ma prestazioni come quella di questo primo torneo stagionale non sono all’altezza. Il 20enne si è arreso subito contro un giocatore esperto e scomodo ma di certo non imbattibile come Fucsovics in poco più di tre ore di gioco risultando sempre in difficoltà davanti alle trame dell’ungherese.

La parte alta del tabellone, invece, è l’unica che ha visto uno dei top4 non rispettare le aspettative. Medvedev, infatti, è stato sconfitto - a sorpresa - da Wawrinka in 5 set non confermando quanto di straordinario aveva fatto nel corso del 2019.

Va detto, però, che l’elvetico è stato campione qui in Australia ed è un giocatore con un tennis molto potente che, se in giornata, può tuttora risultare letale per tutti.

Giustiziere di Stan, nonché grande sorpresa in positivo, è Zverev che - dopo troppi slam giocati al di sotto delle proprie possibilità - ha finalmente giocato ad un livello che gli compete qualificandosi per la sua prima semifinale in un torneo così importante.

Nessun particolare problema per la testa di serie n.1 del torneo Rafael Nadal che si presenta ai quarti di finale avendo perso un solo set contro Kyrgios, da sempre avversario ostico, e pronto a sfidare un Thiem che è un classico suo avversario da terra battuta. Su cemento i due hanno giocato una sola partita quando lo spagnolo, agli Us Open, si impose solo nel tiebreak del set decisivo dopo un match davvero intenso. L’austriaco, nel mentre, ha fatto passi da gigante sul cemento perdendo le finals del 2019 solo all’atto conclusivo contro Tsitsipas. Sarà, pertanto, una sfida davvero interessante e dall’esito incerto.

Chi merita una menzione è sicuramente Rublev che ha iniziato l’anno in maniera davvero formidabile guadagnandosi l’accesso agli ottavi di finale di questo Australian Open, prima di perdere contro Zverev, lasciando le briciole ai propri avversari e sbarazzandosi di un giocatore di alto livello come Goffin.

La vera delusione della parta alta del tabellone è, anche in questo caso, un giovane canadese. Auger Aliassime, infatti, ha copiato in tutto e per tutto l’amico fraterno Shapovalov venendo eliminato al primo turno da un Gulbis, sì pieno di talento ma anche capace di perdere la testa in qualsiasi momento del match.

Per entrambi i giovanissimi canadesi il 2020 è iniziato nel peggiore dei modi ma entrambi hanno le potenzialità per cancellare sin da subito la delusione.

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