Il mondo del ciclismo è pieno di fascino, di attrazioni e di sfide: una gara contro ogni tipo di avversità, da quelle climatiche ai problemi dovuti all’altimetria e a un percorso che riserva ogni giorno delle sorprese anche nel mondo delle scommesse online*. Affrontare però un’avventura del genere - con gare in tutto il mondo, impegnative e complicate sia da affrontare che da organizzare - richiede una grande struttura e soprattutto dei costi considerevoli da affrontare. Per quello proviamo ad andare a fondo e a chiederci: quanto guadagna un ciclista? E soprattutto: quali sono i costi e i ricavi di un team ciclistico professionistico di alto livello? Scopriamolo insieme, cercando di capirne un po’ di più.

Quanto guadagnano ciclisti: la classifica dei più pagati del 2023

Non possiamo non partire dall’apice: il leader di una squadra - solitamente il corridore chiamato a lottare per la classifica genere, ma ci sono anche alcuni velocisti di primissima fascia - sono gli unici che riescono a “massimizzare” lo sforzo e il guadagno, incassando cifre che mediamente superiore al milione di euro. Ecco la lista dei più ricchi della stagione in corso:

  1. Tadej Pogacar (Slovenia, UAE Emirates): 6 milioni di euro;
  2. Chris Froome (Gran Bretagna, Israel-Premier Tech): 5,5 milioni;
  3. Peter Sagan (Slovacchia, Total Energies): 5,5 milioni;
  4. Geraint Thomas (Gran Bretagna, Ineos-Grenadiers): 3,5 milioni;
  5. Egan Bernal (Colombia, Ineos-Grenadiers): 2,8 milioni;
  6. Michal Kwiatkowski (Polonia, Ineos-Grenadiers): 2,5 milioni;
  7. Julian Alaphilippe (Francia, Soudal Quick-Step): 2,3 milioni;
  8. Richard Carapaz (Ecuador, EF Education-EasyPost): 2,2 milioni;
  9. Wout van Aert (Belgio, Jumbo-Visma): 2,2 milioni.
  10. Primoz Roglic (Slovenia, Jumbo Visma): 2 milioni;
  11. Mathieu van der Poel (Olanda, Alpecin-Fenix): 2 milioni;
  12. Adam Yates (Gran Bretagna, Ineos Grenadiers): 2 milioni;
  13. Thibaut Pinot (Francia, Groupama-FDJ): 2 milioni;
  14. Romain Bardet (Francia, Team DSM): 2 milioni;
  15. Jakob Fuglsang (Danimarca, Israel Start-Up Nation): 2 milioni.

Quanto guadagna un ciclista di seconda fascia: si arriva anche al milione di euro

Alle spalle dei “top player” come vengono definiti nel calcio, si posizionano gli outsider delle corse a tappe: spesso infatti il “numero 2” o il ciclista in grado di dare una mano al leader nei tratti più complicati, diventa poi tassello fondamentale per il proseguimento della corsa (scavalcando anche le gerarchie e diventando punto di riferimento). Ciclisti di questo spessore vedono la loro retribuzione variare tra i 700-800mila euro fino al milione: soldi ben spesi guardando a quali sono le esigenze cui spesso i pro-team vanno incontro, trasformando questi talenti in capitani per ragioni imprevedibili alla vigilia della gara.

Quanto guadagna un gregario: si arriva anche a 300.000 euro

Poi ci sono loro, indispensabili per la conduzione della gara: i gregari o, in termini più nobili, i co-equipier di maggior spessore che vedono la loro retribuzione attestarsi tra i 300 e i 100 mila euro in base al team di appartenenza, gli anni di esperienza maturata e i risultati ottenuti. I gregari minori, ma di esperienza, sono invece compresi in un segmento tra 60 e 90 mila euro. In fondo alla piramide dei guadagni ci sono i neo-pro che arrivano a prendere cifre attorno ai 20 mila euro. È facile dunque verificare come la piramide sia molto allungata, stretta al vertice e molto larga alla base: anche nel mondo dei gregari bisogna faticare per scalare posizioni e retribuzione a esse associata.

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Il costo delle attrezzature: le bici da corsa per un grande Giro

Tra le varie voci di spesa per correre il Giro d’Italia, ovviamente la bicicletta è quella più importante a livello agonistico. La moderna tecnologia, fusa con una sapiente progettazione ed una fine manifattura, è in grado di produrre delle bici da corsa leggere e dalle prestazioni incredibili. Pur avendo ciascuna delle peculiarità tecniche specifiche, spesso legate alle caratteristiche del campione che le monterà, le biciclette del Giro d’Italia presentano molti tratti in comune:

  • Telaio – leggero e aerodinamico, è fondamentale per sostenere l’equilibrio nello sforzo ed è formato da materiali all’avanguardia, tra cui resine in grado di ridurre la resistenza all’impatto e speciali leghe in carbonio;
  • Freni – i freni delle bici da corsa sono solitamente formati dal sistema caliper, due pattini che stringono il cerchione offrendo una notevole potenza frenante. Ultimamente si stanno diffondendo anche i freni a disco, seppur non tutti i corridori lo preferiscano;
  • Cambio – il cambio delle moderne biciclette da corsa del Giro riflettono le conquiste tecnologiche, con gruppi di cambio elettromeccanici come il DuraAce Shimano o i cambi wireless, dove i comandi rispondono a impulsi elettrici piuttosto che a cavi di metallo;
  • Ruote – le ruote hanno un profilo variabile, per adattarsi ai vari tipi di competizione, come cronometro, tappa di montagna ecc. In genere sono costruite in carbonio, alluminio o magnesio;
  • Pneumatici – il più diffuso metodo di copertura delle ruote a livello agonistico è quello a tubolari. Recentemente sono stati implementati anche pneumatici tubeless, tuttavia ancora poco diffusi.

Ok, ma quanto costa il tutto? Considerando i nuovi materiali esclusivi, aerodinamici e super leggeri (non superano i 9 kg), le biciclette hanno un costo compreso tra gli 8.000 e i 15.000 euro.

Qual è l’equipaggiamento necessario per partecipare a un grande Giro: il dettaglio

Essere in strada per una corsa a tappe non è un’esperienza che il corridore fa in maniera individuale, ma che affronta in squadra e avendo bisogno di un gruppo solido alle spalle. Questo il calcolo di tutta la struttura che c’è dietro a un team di prima fascia che affronta una grande corsa a tappe:

PERSONALE: quattro assistenti di gara, quattro meccanici, un general manager, due direttori di gara; un cuoco, un addetto stampa, un manager, un direttore tecnico, un medico e un fotografo.

VEICOLI: un camion, un autobus, uno sprinter, un furgone e sei automobili.

ATTREZZATURA: 24 bici da strada, 16 bici da cronometro e 60 treni di gomme

RISTORAZIONE: 2.000 borracce, 400 musettes, 1.000 barrette energetiche, 1.500 confezioni di gel

ABBIGLIAMENTO PER CICLISTA: Il kit per ogni corridore, che comprende: quattro pettorali, quattro maglie a maniche corte, due maglie termiche a maniche lunghe, due maglie termiche a maniche corte, tre scaldamuscoli ginocchia/gambe/braccia, due giacche antivento smanicate, due giacche a vento, cinque paia di calzini, due caschetti, due caschi Aero, 10 cappellini, tre paia di guanti.

Lo schema dei costi e dei ricavi per una squadra ciclistica professionistica

Al contrario di quanto accade per tanti altri sport professionistici come il calcio, la pallacanestro e non solo, le squadre di ciclismo non possono finanziarsi tramite la vendita di biglietti dello stadio o dei diritti televisivi - né con il merchandising (che al momento è una fonte di guadagno parziale e risibile rispetto ai conti complessivi).  Andiamo dunque a dividere le varie voci che riguardano la spesa che un team professionistico deve affrontare:

  • Ingaggi corridori - 60%
  • Staff - 15%
  • Infrastrutture - 15% (spostamenti, veicoli, comunicazione e marketing, equipaggiamento)
  • Spese varie - 10%

Tutti questi costi vengono coperti dagli sponsor delle varie squadre, con cadenza variabile. Pensiamo infatti al caso in cui un team cambi sponsor tecnico: se ad esempio si rinnova l’abbigliamento, tutto quello usato in precedenza diviene inservibile (questa è una delle ragioni per cui le squadre ciclistiche possono cambiare nome da un anno all’altro).

Per quello che riguarda invece l’afflusso di denaro e le entrate che arrivano nelle casse delle squadre, questo è il seguente dettaglio di massima:

  • Sponsor principale (60%)
  • Altri sponsor (20%)
  • Proventi dall’iscrizione alle gare (20%)

E i premi ricevuti dai ciclisti che vincono la gara oppure ottengono un piazzamento? In questo caso i soldi vanno a finire nelle tasche degli atleti, che giustamente sono i veri protagonisti del circuito ciclistico e che quindi non possono essere considerate come un’entrata del bilancio del team. Quanto si vince correndo un grande Giro? Ecco la tabella del montepremi previsto per il Giro d’Italia del 2019 (giusto per farsi un’idea - cifre che poi vengono divise tra tutti gli otto componenti della squadra):

  • 1° classificato          265.668€
  • 2° classificato         133.412€
  • 3° classificato         68.801€
  • 4° classificato         21.516€
  • 5° classificato         18.154€
  • 6° classificato         13.588€
  • 7° classificato          13.588€
  • 8° classificato         10.725€
  • 9° classificato         7.863€
  • 10° classificato       7.863€
  • 11-20° classificato 2.683€

Quanto paga uno sponsor principale di un team professionistico

Alla composizione definitiva del quadro economico relativo alle entrare e alle uscite di una squadra ciclistica professionistica manca il tassello finale: quanti soldi sono disposti a mettere sul piatto gli sponsor? Cioè, da quale cifra si parte come soglia del 60% (indicato nello schema poco più su) per poi redistribuire a pioggia tutto il resto? Ecco le cifre dei team più importanti al mondo investiti nel 2019:

  • Team Ineos - 25 milioni di dollari
  • Astana - 14 milioni di dollari
  • CCC Team (poi uscito dal mondo del ciclismo nel 2020) - 12.5 milioni di dollari
  • Deceuninck-Quick-Step - 12.5 milioni di dollari
  • BORA–hansgrohe - 12 milioni di dollari

Come distribuisce i soldi un team professionistico: un esempio cifre alla mano

Basta partire dalla fine e dalle cifre indicate dal Team Ineos come investimento annuo nel 2019: 25 milioni di dollari che rappresentano il 60% circa (ovviamente è un’indicazione di massima, non la cifra esatta) delle entrate di un team professionistico che investe in totale una base di 41.5 milioni di dollari in questo caso. Come viene distribuita questa cifra? Basta guardare allo schema precedente:

Ingaggio corridori: 25 milioni di dollari, distribuiti secondo lo schema capitani/seconda fascia/gregari visto prima;

Staff: 6.2 milioni di euro, da dividere tra decine di persone che compongono tutto il gruppo di lavoro di una squadra professionistica. Di seguito un possibile dettaglio dei costi:

  • Meccanico della squadra: tra i 1.000 e i 1.700 dollari al mese;
  • Cuoco della squadra: tra i 1.600 e i 2.500 dollari al mese;
  • Addetto stampa: tra i 1.400 fino ai 2.300 dollari al mese;
  • Fotografo della squadra: tra i 2.000 e i 3.000 dollari al mese (anche se è difficile fare un discorso di retribuzione mensile con mestiere del genere);
  • Assistenti di gara: tra i 1.200 e i 1.600 dollari al mese;
  • Direttore sportivo: è lo stipendio con la maggiore variabilità, in alcune squadra di prima fascia si raggiungono anche centinaia di migliaia di dollari

Infrastrutture: 6.2 milioni di euro, con i quali comprare e gestire le automobili, le bici, le attrezzature necessarie, le gomme e tutto il resto

Spese varie (e logistica): 4 milioni di euro

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