Un torneo unico e irripetibile che mi ha dato conferma della magnificenza di questo sport e della bellezza di questi giocatori. Colpi di scena e grandi match in una Blackpool in delirio. Ma andiamo a vedere nel dettaglio le sfide che ci hanno accompagnato da sabato a domenica.

Semifinali

Michael Smith 17-10 Glenn Durrant

Un devastante Bully Boy mette fine alla favola del torneo. Cinico, cattivo e devastante in ogni settore, Smith si merita la seconda finale di un major nell’anno 2019. Partenza sprint del numero 6 del mondo che si porta rapidamente sul 9-2 lasciando poco spazio al tentativo di reazione di Durrant. Duzza ha sempre sofferto i giocatori che partono a mille e al solito ha cercato di rientrare nel match senza però riuscirci. Smith con il vantaggio accumulato ha potuto gestire fino alla fine senza andare in crisi e regalandosi la seconda semifinale in meno di 7 mesi. Un traguardo meritato per un giocatore di livello che chiude il match oltre il 100 di media e con un ottimo 50% in doppia. Onore anche a Durrant che merita questi palcoscenici e si porta a casa un torneo da protagonista.

Daryl Gurney 15-17 Rob Cross

L’emblema di questo sport nella sfida più attesa del torneo. Il numero 3 del mondo che affronta il numero 2. Un dramma sportivo senza pari quello passato da Daryl Gurney che gioca forse i migliori 15 legs della sua carriera ma che poi spegne la luce e cade nell’oblio. Dopo il pareggio sul 4-4, Gurney accelera violentemente arrivando addirittura sul 15-9 e lasciando solo briciole a un The Voltage irriconoscibile in doppia. L’inglese però prova a giocarsi il tutto per tutto e vince ben 8 legs di fila regalandosi una finale insperata e distruggendo il morale a Superchin. Lo abbiamo sempre detto quanto il nordirlandese soffra le emozioni in pedana e questa è l’ennesima dimostrazione. La percentuale in doppia dopo aver raggiunto il 15 nello score è stata disastrosa e lo ha fatto chiudere con un 28% che assolutamente non merita il passaggio del turno. Bravo Cross a non mollare; perché nelle freccette non si sa mai.

Finale

Rob Cross 18-13 Michael Smith

Rob Cross vince il Phil Taylor Trophy 2019 in modo assolutamente meritato e torna ad alzare un major dopo il mondiale del 2018. Partita molto strana con un Bully Boy che perde i primi 9 legs sbagliando ben 12 doppie, contro un Cross che velenosissimo non lascia spazio agli errori del numero 6 del mondo. Smith rimane da solo alla pausa del 9-1 in pedana a provare la doppia e questa piccola pausa gli permette di ricalibrare la mira. Il rientro dalla seconda pausa risveglia un po’ Smith che con un 147 out si porta sul 4-12. Rischia un po’ Cross, forse memore della rimonta fatta da lui la sera prima, e concede spazio a Bully Boy fino al 10-13. Poi però ruba il servizio è si porta sul 15-10, ma Smith rientra nuovamente con cattiveria sul 13-15. Qui viene fuori la classe di Cross che chiude il match con tre legs consecutivi di cui un break. 95.16 di media e 43% in doppia per raggiungere le 150mila sterline.

Blackpool è di The Voltage.

 

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