Come ogni anno al Winter Gardens di Blackpool la parola d’ordine è imprevedibilità. Tante partite finite oltre i 19 legs, ricordiamo che bisogna vincere con almeno due legs di scarto; e tante eliminazioni pesanti. Non sono mancati i Giant Killing tra le teste di serie, ma d’altronde tra i 16 qualificati dalla classifica Pro Tour ci sono delle vecchie volpi e degli ottimi giocatori debuttanti.

Nathan Aspinall 5-10 Mervyn King.

Primo match e prima testa di serie saltata. Aspinall non conferma le buone prestazioni dell’ultimo periodo e all’esordio nel World Matchplay cade contro un giocatore di esperienza come King. Bellissimo incontro con entrambi i giocatori sopra il 100 di media e grosso equilibrio fino al 5-5 prima della sosta. Al rientro King fa un break con un 160 out che taglia nettamente le gambe a The Asp che non riesce più a portare a casa un leg.

Gerwyn Price 12-13 Stephen Bunting.

Seconda testa di serie saltata in due partite in un match che verrà ricordato per il grande equilibrio ma non di certo per il livello di gioco. Pessime percentuali in doppia per entrambi con il gallese che gira intorno al 53% mentre Bunting sfiora il 32%. Entrambi gli arcieri sotto il 95 di media in un match che parte con un Price scoppiettante che viene recuperato sul finale; resiste a cinque match darts ma alla fine crolla sulla precisione delle leggere frecce dell’inglese.

Gary Anderson 10-6 Danny Noppert.

Prestazione non di spessore quella di Anderson, ma senza esagerati patemi, contro un Noppert veramente fuori forma in questo 2019. Per The Flying Scotsman è stato tutto sotto controllo fin dalla prima freccia, con il due volte campione del mondo che raggiunge velocemente il 6-1 con un 160 out incluso. Da quel momento gestisce giocando a 93 di media e portandosi a casa l’incontro senza forzare.

Rob Cross 10-3 Chris Dobey.

Modalità cannibale attivata per The Voltage che come abbiamo già detto vediamo favorito. Cross lascia solo le briciole a un Dobey scarico e spento che non riesce a confermare il motivo per cui questo 2019 lo ha sempre passato nei Top 32. “Robertone” ha giocato a 100.60 di media con un 60% in chiusura e uno splendido 130 al bull. Cross vuole togliere lo zero dai titoli del 2019.

Darren Webster 5-10 Krzysztof Ratajski.

Terzo Giant Killing nel primo match della domenica. Questa la avevamo prevista perché il polacco è un giocatore pericoloso che durante l’anno si è guadagnato la stima della PDC vincendo anche un Players Championship. Partita sottotono per entrambi, 90 di media scarso, ma che ha visto un buon equilibrio fino alla pausa con il risultato di 5-5. Al rientro il break del polacco ha chiuso la storia e mandato in un abisso di depressione l’inglese di Norwich che non è riuscito a reagire.

Dave Chisnall 9-11 Max Hopp.

Bellissima la sfida tra Chizzy e il numero uno di Germania. Partita davvero equilibrata che vede leggermente avanti l’inglese nella media, 97 a 94. Ma che si è decisa notevolmente sulla precisione in doppia. Ben due match darts falliti dal giocatore in maglia gialla, che ha cosi chiuso con il 28% in doppia e una sconfitta che lancia Hopp nel panorama del Mathcplay.

Ian Whit 10-0 Joe Cullen.

Il risultato più incredibile di giornata è senza dubbio il white wash di The Diamond ai danni di Cullen. Prestazione pessima del giocatore di Manchester che chiude con uno 0/10 in doppia e con un 88 di media. White gioca bene a 98 di media, non brilla in doppia con il 40%, anche se chiude un 121, ma ha vita facile contro un Cullen completamente disorientato.

Michael Smith 10-7 Jamie Hughes.

Grossa sofferenza per il numero 6 del mondo in una partita che sulla carta avrebbe dovuto essere semplice. Partenza sprint di Hughes che complice anche il freno a mano tirato da Smith si porta rapidamente sul 3-6 con un 128 out. Smith in quel preciso istante cambia volto e recupera splendidamente chiudendo il match con un 130 out, al 98 di media e con un abbondante 52% in doppia.

James Wade 13-12 Jeffrey De Zwaan.

Ha rischiato nuovamente di mordere in modo velenoso il Cobra olandese, solo la costanza di The Machine è riuscita a fargliela scampare. Bella sfida con entrambi gli arcieri sopra il 95 di media e con grandissimo equilibrio. Ben tredici 180 nel match, chiude con il 50% in doppia Wade mentre De Zwaan con il 37%. Best out 160 per The Machine mentre 119 per The Black Cobra, alla fine Wade la porta a casa con un 80 out al sudden death leg.

Mensur Suljovic 10-1 Jermaine Wattimena.

Prestazione pessima di Wattimena che non scende in pedana e regala il match a Suljovic che ne approfitta volentieri. Media da pub per l’olandese che gioca a 82 contro il 96 di The Gentle, che oltre a dominare il match chiude anche con un 55% in doppia. Poca fatica per il runner-up dello scorso anno che dimostra una buona condizione, come sempre, in questo periodo dell’anno.

Michael Van Gerwen 10-6 Steve Beaton.

Partita veramente brutta quella tra il campione del mondo e Beaton. Pessime percentuali in doppia per entrambi, con MVG che chiude al 28% mentre l’inglese chiude con il 36%. Emblematica anche la media dell’olandese che gioca al 93 e dimostra per l’ennesimo anno il pessimo feeling con questo torneo. Passa il turno anche con relativa tranquillità ma più per demeriti di Beaton che per suoi meriti. Ennesimo caso MVG al Matchplay? Vedremo nel prossimo turno.

Adrian Lewis 4-10 Glenn Durrant.

Quinta testa di serie a cadere sul finire della domenica. Jackpot non tiene i ritmi di un imprendibile Durrant e regala la partita allo scozzese. Lewis non gioca male, anche se la forma migliore è molto lontana; il problema è che “Duzza” gioca al 101 con il 60% in chiusura e non lascia scampo all’inglese che ormai in pedana nei momenti di difficoltà crolla psicologicamente.

Johnny Clayton 8-10 Keegan Brown.

Ormai non è più una sorpresa: Brown è un giocatore di livello. L’inglese vince una sfida dominata dall’equilibrio ed elimina una testa di serie solida come The Ferret. Bella la partita con entrambi i giocatori che giocano intorno al 95 di average e che mantengono un equilibrio fino al break del 7-5 del gallese. Brown però non accusa il colpo e ribalta la situazione con un 127 out e un 109 out che lo portano a comandare e a vincere il match. Il giocatore con la maglia più rosa del circuito chiude con un 62% in doppia stratosferico.

Simon Whitlock 10-8 John Henderson.

Bellissimo match, sena dubbio uno dei più spettacolari per livello e combattività. Whitlock riesce a portare a casa una vittoria che non meritava, ma che da sicurezza e morale a un giocatore che è molto pericoloso se in fiducia. Complimenti a Henderson che gioca oltre il 101 di media ma che inciampa su tre frecce che lo avrebbero portato al decider. Però si sa che nelle freccette il bottino principale si fa sugli errori dell’avversario.

Daryl Gurney 10-7 Ricky Evans.

Il giocatore più veloce del circuito ci mette poco anche ad abbandonare i Winter Gardens. Non troppo facile il sorteggio per Evans che tra l’altro trova un Gurney relativamente in forma con un 96 di media, 9 massimi, ma un pessimo 34% in doppia. Il ritmo imposto dal nordirlandese non permette all’inglese di portare a casa molto, il punteggio di 7-3 dopo una mezz’ora abbondante ne è la prova. Evans però con orgoglio rientra e solo i 3 leg vinti nel finale dal numero 4 del mondo non gli regalano una rimonta importante.

Peter Wright 10-5 Vincent Van Der Voort.

La chiusura più alta di questo primo turno ce la regala Snakebite nel momento del match più difficile per lui. Sotto 2-0 dopo la partenza sprint dell’olandese, Wright chiude un 164 (T19, T19, Bull), dopo l’errore al 136 di Van der Voort. C’è grosso equilibrio fino al 6-5 quando Wright mette in fila 4 legs, di cui uno in 11 frecce e non lascia speranze all’olandese, che esce a testa altissima al 97 di media. Snakebite sembrerebbe essere pronto per la concorrenza visto che chiude il match con un 102 di average e un 50% in doppia.



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