Moto GP Italia: tutto quello che c’è da sapere sul circuito del Mugello
Curiosità, aneddoti e statistiche sul circuito italiano, dove la Moto GP tornerà a correre in una prima storia edizione senza Valentino Rossi: scopriamo insieme ciò che ci aspetta.
Questo sarà il 36° GP della top-class che si disputa al Mugello: la prima gara sul circuito italiano si corse nel 1976 (rinominato per quell’occasione “GP delle Nazioni”). Fu un vero e proprio festival Suzuki - con le prime nove moto al traguardo tutte della casa motociclistica giapponese, guidati dal vincitore fu Barry Sheene. Il Mugello è stato presente in calendario con continuità dal 1991 al 2019, prima dello stop nel 2020 per la pandemia di COVID-19 che ha fatto saltare un appuntamento molto sentito da parte dei tifosi italiani.
Il “GP d’Italia” del motomondiale è stato disputato in totale 30 volte a partire dal 1991: 28 al Mugello, due a Misano. In precedenza, in Italia, si disputava il “GP delle Nazioni” - 41 edizioni dal 1949 al 1990. Un nome che è cambiato nel corso del tempo: le 35 gare corse al Mugello finora sono state corse con il nome di “Gp d’Italia” (in 28 occasioni); “Gp delle Nazioni” (3 volte); “Gp di San Marino” (4 appuntamenti). L’Italia detiene poi un altro primato: è l’unica nazione ad aver ospitato almeno un GP a stagione in tutte le edizioni del motomondiale (dal 1949). Fino al 2019 condivideva questo primato con la Gran Bretagna e l’Olanda, ma nel 2020 sia Silverstone che Assen dovettero rinunciare alle gare causa COVID-19, mentre l’Italia ospitò a Misano i round di San Marino ed Emilia Romagna.
Moto GP Italia: quali moto e quali piloti hanno vinto più spesso al Mugello
La Honda è in vetta a tutte le statistiche : 16 vittorie su 35, 44 piazzamenti a podio e 20 pole. Segue la Yamaha con 13 successi, 33 piazzamenti a podio e 9 pole. Le 20 pole Honda qui rappresentano il record per un costruttore in un determinato circuito da quando i dati sono disponibili (dal 1971). Il dominio Honda è stato meno evidente negli ultimi anni: solo due podi nelle ultime sei edizioni, i secondi posti di Marquez nel 2016 e 2019. Fino ad arrivare al “disastro” di 12 mesi fa: l’anno scorso infatti fallirono la top-10 sotto alla bandiera a scacchi qui per la prima volta.
Valentino Rossi domina tutte le statistiche con sette vittorie top-class (Doohan e Lorenzo sei), 11 podi (Lorenzo 9) e 7 pole (Doohan 6). I piloti italiani hanno vinto tutte e tre le gare in programma al Mugello in quattro occasioni: 2002 (Rossi, Melandri, Poggiali); 2003 (Rossi, Poggiali, Cecchinello); 2008 (Rossi, Simoncelli, Corsi); 2017 (Dovizioso, Pasini, Migno). La classifica di vittorie per nazione vede al comando l’Italia con 10 vittorie (7 di Rossi, 1 per Capirossi, Dovizioso, Petrucci) seguita dalla Spagna a nove. Le ultime due edizioni della gara MotoGP del Mugello senza italiani sul podio sono il 2013 (Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Cal Crutchlow) e 2021 (Quartararo, Oliveira, Mir).
I dati a cui fare attenzione e la maledizione dei vincitori del 2022
Curiosità, statistiche e qualche dato utile di cui tenere conto (con tendenze che proseguono anche dopo qualche mese dall’inizio della stagione in MotoGP). Ecco quali sono i dati da tenere d’occhio:
- La situazione di pareggio a cui accennavamo due settimane fa si è avverata: al momento infatti Marc Marquez conta 59 vittorie in carriera - le stesse di tutto il resto del campo partenti messi insieme;
- Sono 13 gare a podio consecutive per la Ducati. Nella loro storia solo una sequenza migliore: 17 da Turchia 2007 a Qatar 2008;
- Sono già quattro i costruttori vincenti (Ducati, KTM, Aprilia, Yamaha) in questa annata: se Honda o Suzuki dovessero conquistare un successo, per la prima volta nella storia della Moto GP ci saranno ben cinque costruttori vincenti in una stagione;
- Tre costruttori invece con almeno una pole in questa stagione: il record assoluto in questo caso è cinque - risale al 1999 - mentre l’ultima volta con quattro moto diverse almeno una volta davanti a tutti è datata 2020;
- Sono cinque i poleman quest’anno: solo uno in meno rispetto a tutto il 2021 (e di mesi ancora ne mancano parecchi);
Discorso a parte invece va fatto per quella che ormai viene definita “la maledizione dei vincitori nel 2022” - questo il dettaglio completo:
- Bastianini vince a Lusail e poi chiude soltanto 11° nella gara successiva;
- Oliveira vince in Indonesia e poi arrivato 13° nella successiva;
- Aleix Espargarò vince in Argentina e si ritrova 11° in quella seguente;
- Bastianini vince ad Austin cade a Portimao;
- Quartararo vince a Portimao e fa 2° a Jerez (unico al momento nei primi 10);
- Bagnaia vince a Jerez e cade a Le Mans.
Insomma, il povero Bastianini è avvisato.
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