Quando si parla di mondiale dei massimi, spesso si scade nella retorica del “grande evento”, “della sfida epocale”, “del ring su cui si farà la storia”: bene, mai come in questo caso tutte le premesse fatte prima del match tra il britannico Tyson Fury e lo statunitense Deontay Wilder sembrano essere giustificate - inizialmente previsto per la notte tra sabato 24 e domenica 25 luglio sul ring della T-Mobile Arena di Las Vegas e poi successivamente rinviato al 9 ottobre: il terzo incontro tra due pugili che hanno segnato per ragioni diverse la storia degli ultimi anni della boxe, un trittico che riporta alla mente degli appassionati i testa a testa che sono entrati nella leggenda - come quello tra Muhammad Ali e Joe Frazier oppure i match tra Nino Benvenuti ed Emile Griffith. Storia dello sport, in un testa a testa che servirà (forse in maniera definitiva) a stabilire chi è il più forte dei due: da portare a casa infatti ci sarà un bel po’ di dollari, oltre all’ambizione personale e all’affermazione definitiva in un momento cruciale per la boxe. Chi vincerà infatti conquisterà la cintura iridata del W.B.C. - attualmente detenuta da Fury - che garantisce la possibilità di disputare il super-match atteso da tempo, la riunificazione delle corone dei pesi massimi contro l’inglese Anthony Joshua - re per W.B.A., I.B.F. e W.B.O. Un’occasione unica, forse quella della vita, per entrambi.

I precedenti e le polemiche di Wilder dopo la sconfitta

Il primo incontro tra i due è datato 1 dicembre 2018, andato in scena sul ring di Los Angeles e finito con un controverso pareggio - con Tyson Fury abile nel dominare gran parte del match, grazie al suo pugilato tecnico, nonostante il rischio di finire al tappeto nel 9° e nel 12° round. Erano entrambi imbattuti, si dichiararono entrambi vincitori al termine di quel testa a testa e decisero così di incrociare di nuovo i guantoni il 22 febbraio 2020 a Las Vegas, con Deontay Wilder che venne surclassato e travolto da Tyson Fury: atterrato nel 3° e nel 5° round, tanto che un componente del team di Wilder gettò l’asciugamano a terra nel 7° round per evitare guai peggiori. In quel momento agli occhi degli appassionati, la rivalità tra i due sembrò essersi esaurita (con un chiaro vincitore): Fury infatti ha saputo sfruttare quel trionfo, diventando un’icona della boxe a livello globale, dimostrando in un colpo solo di potersi lasciare alle spalle non solo la furia e la forza dei pugni di Wilder, ma anche i problemi mentali e di droga che lo avevano accompagnato per anni.

Discorso diverso per Wilder che invece per diversi mesi si è ritirato dalla vita pubblica, continuando però a sostenere che Fury avesse barato nell’incontro che aveva sancito il suo declino: l’accusa, rivolta al team dell’avversario, è quella di aver inserito sostanze proibite nella sua acqua nel corso del match, rallentandone le prestazioni e frenando i suoi movimenti. Convinzione che lo ha portato a licenziare  il componente del suo team che aveva gettato la spugna, accusato di essere d’accordo con l’avversario e anche lui parte del complotto che ha rischiato di compromettere definitivamente la sua carriera. Adesso però Wilder è riuscito a ottenere un’ultima opportunità, una di quelle che sarà fondamentale non lasciarsi sfuggire.

La conferenza stampa e i nuovi allenamenti: chi è il vero favorito secondo i pronostici?

Prima dell’annuncio del rinvio della sfida, si è tenuta anche la consueta conferenza stampa che precede il match - più breve del solito e con qualche stravaganza. Wilder infatti prima ha detto di essere pronto a prendersi la sua vendetta, poi però ha indossato delle cuffie evitando così di ascoltare e rispondere alle domande dei cronisti presenti e lasciando così il compito a Malik Scott - vecchio rivale che Wilder mise ko sul ring qualche anno fa, diventato nel frattempo il suo nuovo allenatore. L’obiettivo era quello di evitare i giochi mentali e dialettici di Fury, che ha dichiarato di volerlo battere ancora più velocemente dell’altra volta e di sgomberare così il campo da ulteriori dubbi. I video postati sui social nelle ultime settimane da Wilder però raccontano quanto sia migliorata la sua tecnica negli ultimi mesi e di come abbia aggiunto diverse armi al suo arsenale. Impostazione diversa da quella di Fury che invece ovviamente ha confermato il suo team, mantenendo ben salda la sua condotta di gara: puntare al ko a ogni costo in qualunque match. La domanda che ronza nella testa degli appassionati è sempre la stessa: chi vincerà? Il favorito d’obbligo non può essere che Fury, anche se le motivazioni di un Wilder spalle al muro e costretto a vincere per evitare l’oblio potrebbero cambiare la carte in tavola. Sarebbero stati una manciata di giorni e invece adesso toccherà aspettare ancora qualche mese, la sostanza però non cambia: Fury contro Wilder sono pronti a regalare emozioni e spettacolo.

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