Lazio: crederci è obbligatorio

La squadra di Simone Inzaghi si è un minimo risollevata nel recupero contro l’Udinese, vinto 2-0, ed ha sempre nel mirino la Champions League sfuggita negli ultimi minuti del 2017-18 contro l’Inter: il Milan quarto è adesso soltanto tre punti sopra, la vittoria contro il Chievo diventa quindi obbligatoria oltre che quasi sicura. Anche contro l’Udinese i biancocelesti hanno mostrato i problemi degli ultimi tempi, soprattutto in attacco e non solo per l’assenza di Correa, oltre che di Luis Alberto. Immobile ha sbagliato l’ennesimo gol che la stagione scorsa avrebbe segnato anche bendato, ma i suoi movimenti sono sempre importanti per liberare i compagni e da lui non si può prescindere. Il calendario propone alla Lazio un solo scontro diretto, il 5 maggio con l’Atalanta, per il resto partite contro squadre modeste o demotivate: crederci è obbligatorio, non solo perché lo dice Lotito. Il Chievo di questo periodo è sia modesto sia demotivato: nelle 13 partite disputate nel 2019, dopo la ripresa della serie A, il triste bilancio è di 10 sconfitte e di 3 pareggi. Inutile quindi fare troppi ragionamenti su una squadra che per la prima volta nella sua gestione Campedelli ha totalmente sbagliato. Al club veronese si può solo chiedere di chiudere con dignità, visto che tutte le sue ultime partite della stagione sono contro avversarie in lotta per qualcosa. Va detto che anche in altre stagioni il finale del Chievo è stato spesso ai confini della decenza, ma in quei casi perché la salvezza era già stata ottenuta da mesi. Ambiente e filosofia da rifondare, già un punto contro la Lazio sarebbe definibile grande impresa.

Indiscreto - In tribuna all’Olimpico per Lazio-Udinese c’era Pippo Inzaghi, più per affetto nei confronti del fratello Simone che per interesse personale. Anche se una delle idee di Pozzo per la panchina dell’Udinese futura sarebbe proprio Pippo, fresco di esonero dal Bologna ma ritenuto uno bravo a lavorare sui giovani. Il contratto di Tudor scade a giugno…