La grande rivoluzione dello sport non ha risparmiato il ciclismo. I corridori sono tornati ufficialmente in sella solamente da qualche giorno, anche se il primo grande appuntamento della stagione è la Milano-Sanremo, in programma l'8 agosto. Per fortuna degli appassionati, anche quelli di scommesse online*, molte corse sono state solamente rinviate, ma il folto accavallamento di classiche tra settembre e ottobre potrebbe costringere qualche grande nome a fare delle scelte.

 

Tour de France 2020: tutto quello che c’è da sapere

Con il rinvio del Giro d'Italia, il Tour de France sarà la prima grande corsa a tappe. Il programma della Grand Boucle si sviluppa tra i mesi di agosto (partenza il 29 da Nizza) e settembre (arrivo canonico a Parigi il 20), con il calendario che prevede all'inizio i Pirenei e successivamente le Alpi. Era dal primo dopoguerra che la storica classica del ciclismo non si teneva a luglio, ma per l'edizione numero 107 si scriverà una nuova pagina, magari anche nell'albo dei vincitori.

Tra i protagonisti della corsa-monumento transalpina può esserci sicuramente lo spagnolo Mikel Landa. Il trentenne basco, che negli ultimi tre anni al Tour si è classificato tra il quarto e il settimo posto, punta dritto al podio della classifica generale. In linea di massima Giro e Tour ben si sposano (a differenza della Vuelta) con le sue doti da scalatore. Per centrare i suoi obiettivi ha intrapreso l'avventura con un nuovo team, la Bahrein-Mclaren, di cui sarà capitano unico. Ecco le sue sensazioni a venti giorni dal via ufficiale della Grand Boucle 2020.

Preparazione al Tour de France: i segreti di Mikel Landa

L'elemento di partenza nella discussione con il corridore spagnolo riguarda l'incognita più grande: la preparazione. "A febbraio eravamo nel pieno della forma, poi abbiamo dovuto calare l'intensità degli allenamenti. Durante la sosta abbiamo invece fatto soltanto il rullo". La grande incertezza sulla rassegna 2020 ha fatto sì che anche i corridori, una volta tornati ad allenarsi su strada, faticassero a capire i ritmi da adottare per farsi trovare pronti. "Prima del Tour abbiamo qualche gara per verificare come siamo messi, il nostro feeling, valutare la performance".

Spazio poi al concreto, alle considerazioni su ciò che il Tour può lasciare di tangibile all'atleta di Mungia. Qualcosa di significativo è già avvenuto: per la prima volta Mikel Landa sarà capitano unico del suo team, la Bahrain-Mclaren: "Era una sfida che stavo cercando con me stesso e sono davvero contento". Proprio la squadra sarà il supporto determinante per portare a casa il massimo risultato: "Abbiamo un gruppo di corridori molto variegato, dai velocisti agli scalatori siamo pronti per affrontare ogni situazione".

Le ambizioni di Landa per il Tour de France 2020

A domanda diretta il basco non può esimersi dal nascondere la sua ambizione: "Tenterò di vincere. Sono ormai diversi anni che mi comporto bene al Tour ma non ho mai completato l'ultimo step, vuoi per qualche infortunio oppure per dare una mano a qualche compagno". Il carattere altruista, fondamentale in uno sport come il ciclismo, è stato spesso croce e delizia per Landa, spesso accusato di un'eccessiva timidezza a puntare. Tuttavia, quest'anno ha tutte le premesse per puntare in alto.

L'agguerritissima concorrenza passa quasi in toto dall'Ineos: "Sono la squadra più forte. Hanno a disposizione gli ultimi tre vincitori del Tour (Bernal, Thomas e Froome, quest'ultimo in dubbio). Vediamo come sapranno gestire i rapporti tra i grossi calibri". Ma come ogni corsa che si rispetti c'è sempre da guardarsi le spalle da possibili sorprese: "Considerato il particolare scenario tutte le squadre vorranno fare bene portando i migliori corridori. Difficile dire un favorito, sarà una Grand Boucle molto aperta". Da valutare anche possibili alleanze su alcuni fronti, anche se pare complicato pensare a giochi di squadra in simili circostanze.

Aspetto da non sottovalutare è chiaramente la composizione delle tappe, che per l'edizione di quest'anno propone un ricco menù montano: "Con ben cinque arrivi in salita, cronometro inclusa, si può tranquillamente dire che si adatti molto bene alle caratteristiche degli scalatori", dice sorridendo Landa.

Non solo Tour de France: il calendario 2020 di Mikel Landa

Infine, una battuta conclusiva sugli impegni da annotare in calendario: impossibile partecipare a tutte le corse-simbolo: "Anche se la stagione sembra corta in realtà non lo è, visto che siamo in ballo da dicembre con la preparazione. Presto per dire cosa succederà dopo, bisognerà capire se ci sono le energie per poter affrontare altri sforzi impegnativi". Come a voler dire, vado all-in sul Tour, voglio finalmente vincere una corsa a tappe.

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