L’unico modo per sopravvivere alla carambola di emozioni è proprio smettere di emozionarsi. È comprensibile che sia dura abituarsi al nuovo scenario della MotoGP, eppure è necessario prendere consapevolezza che qualcosa di incredibile è destinato ad accadere. Resta solo da decidere quale nome sarà inciso nell’albo d’oro di una delle stagioni motociclistiche più incredibili della storia.

A furia di scrivere la parola “costanza” in riferimento a Joan Mir, il pilota della Suzuki non ha tradito e si è preso la leadership del Mondiale. Intendiamoci, il distacco è ridottissimo e di certo non c’è proprio nulla in questa annata. Ora però bisognerà capire se lo spagnolo saprà resistere alla pressione contro avversari con più talento ma attualmente in difficoltà.

Piccola postilla statistica: era da vent’anni che la Suzuki non era in testa al Mondiale della classe regina. L’ultimo a riuscirci era stato Kenny Roberts nel 2000.

MotoGP di Teruel: i piloti favoriti

Il Gran Premio di Teruel è semplicemente il rebranding del Gran Premio di Aragon. Un meccanismo che già abbiamo imparato a conoscere, adottato per allestire un calendario che fosse sufficientemente completo e profondo. Il tracciato di Aragona è relativamente nuovo nel panorama delle due ruote, essendo stato costruito soltanto nel 2009 alle porte della città di Alcaniz.

La domanda “Cosa aspettarsi” abbiamo imparato a capire quanto suoni ormai quasi futile, dal momento che prontamente i pronostici vengono smentiti. Il circuito è storicamente favorevole alle Yamaha, il che faceva pensare a un Fabio Quartararo assolutamente in cima alla lista dei papabili per la vittoria.

Basta scorrere (e parecchio) le posizioni per trovare alla diciassettesima casella il rider francese. Ma non è solamente un suo problema. Non ci sono Yamaha, infatti, nelle posizioni che contano. Ci sono invece le livree blu oltremare della Suzuki, con la moto giapponese che vince per la prima volta nel Mondiale 2020 grazie ad Alex Rins, ottavo vincitore diverso su dieci gare disputate. Alle sue spalle un ottimo Alex Marquez, al secondo podio consecutivo nell’anno da rookie.

Maverick Vinales resiste ed è sempre in agguato, mentre Andrea Dovizioso, nonostante le sue parole di rassicurazione, sembra ancora più lontano da ogni scenario di vittoria.

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