Buriram nel 2018 è diventato il 71° circuito del mondiale top-class, il quarto nello scorso decennio dopo il Motorland Aragon (2010), Austin (2013), Rio Hondo (2014) ed il Red Bull Ring (2016, ma in questo caso la top-class vi aveva già fatto visita negli anni ‘90). Nel 2020 il GP di Buriram doveva essere la prima stagionale, ma fu annullato causa pandemia di COVID-19. La Thailandia è il 29° paese entrato nella storia della top-class: la MotoGP non sbarcava in una nuova nazione dal 2005, quando si corse per la prima volta in Turchia, ad Istanbul (abbandonata dopo sole 3 edizioni), ed in Cina, a Shanghai (abbandonata dopo 4 edizioni). Il nome del circuito, in Thai, è ชาง ้ อินเตอร์เนชน .ั แนล เซอร์กติ - quello ufficiale è “Chang International Circuit”, ma “Chang” è il marchio di una birra, quindi non può essere utilizzato nei paesi in cui le leggi dell’alcool ne proibiscono la pubblicità. Da qui il “secondo nome”: “Buriram International Circuit”, il tracciato ha aperto i battenti nel 2014 ed il primo campionato a farvi visita è stato il Super GT giapponese. I vincitori della gara furono l’ex pilota di F1 Kazuki Nakajima e James Rossiter, su Lexus RC F. Il mondiale Superbike ha cominciato a correre qui dal 2015, ma dal 2020 non ha fatto tappa in Thailandia.

Moto GP Thailandia: le vittorie di piloti e team Marc Marquez è l’unico vincitore di Buriram in top-class: dalla pole nel 2018 e dal terzo posto in griglia nel 2019. In entrambi i casi Marquez passò i suoi rivali per la vittoria all’ultimo giro: nel 2018 alla curva 5 (sorpassò Dovizioso) e nel 2019 alla curva 2 (Quartararo). Senza considerare quanto fatto da Marc Marquez, il miglior risultato per la Honda qui sarebbe il 7° posto di Crutchlow del 2018. La Honda ha vinto due volte con Marquez qui, ma la Yamaha è la marca primatista di podi a Buriram: sono tre in totale, con Vinales terzo sia nel 2019 che nel 2018 e Quartararo secondo nel 2019. Dal 2001 in poi solo Honda, Yamaha e Ducati hanno vinto gare nei tracciati asiatici. L’ultima vittoria non appartenente a questi tre team in Asia è stata messa a segno da Kenny Roberts Jr. su Suzuki a Motegi nel 2000.

Moto GP Thailandia: il racconto degli unici due precedenti

Questo il resoconto per sommi capi dell’andamento delle due gare corse sul circuito della Thailandia introdotto da pochi anni in Moto GP:

2019 - Gara caratterizzata dalla fuga a due Quartararo-Marquez: quando sembrava che il pilota francese fosse in grado di conquistare la sua prima vittoria, Marquez ha tirato fuori la sua mossa vincente proprio all’ultimo giro, quando ha sorpassato Quartararo alla curva 2. L’attuale campione del mondo in carica a quel punto è rimasto incollato alla sua ruota, provando a riprendersi la testa della gara alla curva 12, ma Marquez non si è fatto sorprendere - conquistando così gara e mondiale. Terzo alle spalle di quel bellissimo duello fu Vinales, che guardò i primi due soltanto da lontano, mentre il quarto posto se lo prese Dovizioso - staccato però ad oltre 11 secondi.

2018 - Sin dal via la lotta per la vittoria era ristretta tra Marquez, Dovizioso e le due Yamaha di Rossi e Vinales: lo storico n°46 azzurro riuscì a portarsi in testa eda comandare il gruppo fino al decimo passaggio, quando un suo rallentamento portò davanti Dovizioso e Marquez. Quest’ultimo riuscì ancora una volta ad agire senza fretta, piazzandosi in coda all’italiano e insidiandolo solo negli ultimi giri. Marquez provò in quattro occasioni a sopravanzare Dovizioso tra il 23° ed il 25° giro, ma ogni volta il pilota Ducati riuscì a riportarsi davanti. Lo spagnolo però ebbe la meglio su Dovi proprio all’ultimo giro, con un sorpasso alla quinta curva: il pilota italiano provò a riportarsi davanti all’ultima insidia del tracciato, ma Marquez lo lasciò sfilare abilmente per poi superarlo in accelerazione - la stessa tattica che Dovizioso aveva usato contro di lui in più di un’occasione.

Moto GP in Thailandia: i trend statistici e i dati da tenere d’occhio

Come sempre riportiamo anche le curiosità e tutto ciò “conviene” sapere per interpretare al meglio il weekend di Moto GP - tra record da aggiornare e filetti di vittorie e risultati da non interrompere. Eccone un breve elenco:

  • Le ultime 5 vittorie quest’anno in Moto GP non sono giunte dalla pole: l’ultima sequenza più lunga risale a Sepang 2017-Mugello 2018, quando per 8 gare consecutive il poleman non vinse mai;
  • 22 gare a podio consecutive e 36 in prima fila per la Ducati, le loro sequenze migliori di sempre;
  • La Ducati inoltre ha eguagliato la sua miglior stagione, il 2007, quando vinse per ben 11 volte;
  • Sei i successi consecutivi per Ducati: la loro miglior sequenza, inedita. È il primo team che infila sei vittorie dal 2015 (Yamaha: da Rio Hondo ad Assen). L’ultimo team con una striscia più lunga è la Honda: 12 consecutive da Lusail a Silverstone 2014;
  • La Ducati ha condotto interamente (tutti i giri in testa) gli ultimi 4 GP (dal Red Bull Ring): l’ultima sequenza più lunga per un costruttore è di 6 GP. Lo ha registrato la Honda nel 1998 dal Sachsenring a Buenos Aires;
  • Sono 4 i costruttori vincenti (Ducati, KTM, Aprilia, Yamaha): se Honda o Suzuki vincono, per la prima volta nella storia avranno vinto 5 costruttori in una stagione;
  • Ben 9 i poleman quest’anno: record di categoria di tutti i tempi;
  • La Honda invece sta vivendo il suo digiuno di podi più lungo dal 1982: 15 GP;
  • I piloti spagnoli non vincono da 13 gare, il digiuno più lungo da Malesia 2004 a Turchia 2006: 23 gare.

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