Un esordio non certo indimenticabile per i Tampa Bay Buccaneers durante la prima giornata NFL 2020-2021. La compagine guidata da Tom Brady, infatti, ha ceduto di fronte alla maggior precisione dei New Orleans Saints con il risultato finale di 34-23. Eppure la stagione, per Tampa, non era cominciata nemmeno malissimo, con il primo touchdown della regular season messo a segno proprio dal QB 43enne.

Non è tempo, però, di primi bilanci, poiché la stagione NFL è solo all’inizio e l’intesa tra Brady e compagni deve certamente essere affinata. Tra coloro pronti a prendere parte alla cavalcata con quello che è considerato il GOAT della palla ovale, c’è anche Cameron Brate. Compagno di squadra di Brady, ruolo tight end, Cameron avrà il compito di proteggere il suo QB e, allo stesso tempo, rendersi disponibile nel ricevere la palla in eventuali azioni di lancio.

Ecco perché, noi de L’Insider, abbiamo scelto di intervistare proprio Brate per capire cosa significa per Tampa, essere messi al centro della cartina NFL. Inevitabile quando in squadra puoi contare su uno che in bacheca vanta ben 6 Super Bowl.

Pensa che l’arrivo di Brady abbia cambiato la percezione dei Buccaneers in città e nel resto d’America?

“Aver firmato Tom ha certamente cambiato quello che qui e in giro si pensa di noi. Basta guardare al calendario: quest’anno abbiamo molte partite in diretta in prime time, ed è una cosa a cui non eravamo abituati. E quando porto a spasso il cane o esco a mangiare qualcosa c’è sempre qualcuno che parla dei Bucs, che parla di Brady: sono davvero tutti carichi per l’inizio della stagione. Per fortuna, finora non ci sono stati problemi di contagio, siamo tutti contenti e sappiamo che nel resto d’America si attendono molto da noi. Ci piace sapere che le attese sono così grandi”

In cosa è cambiata la mentalità della squadra dall’inizio del ritiro?

“Posso solo parlare della FINE del ritiro e dire che eravamo tutti stanchi morti. Siamo contentissimi che il ritiro sia finito e che ora finalmente si giochi. Nei primi giorni l’inserimento di tanti nuovi giocatori, specialmente di Brady, ha causato qualche intoppo fisiologico, ma abbiamo lavorato tanto e ora siamo tutti in sintonia. Siamo molto ottimisti per questo inizio di stagione”

 Coach Bruce Arians come ha gestito la maggiore curiosità attorno alla squadra?

“La grande dote del nostro allenatore è che la sua mentalità è quella che dà l’indirizzo a tutti. Non si preoccupa delle potenziali distrazioni, si concentra unicamente su di noi e su come farci crescere. Ci dà l’esempio e ci mostra come affrontare questa nuova situazione. Al momento non abbiamo ancora vinto nessuna partita, partiamo da domenica e speriamo di farcela”

L’aspetto più importante dell’arrivo di Brady è che…?

“Io mi sento di dire che in Brady noi abbiamo il più grande quarterback di tutti i tempi. Ne ha viste di tutti i colori, è sulla breccia da prima che alcuni di noi addirittura nascessero. Le sue doti di leader sono incredibili, ha dato all’intero gruppo la sensazione che, se arriviamo punto a punto nei finali di partita, aver dalla nostra parte il migliore ci darà sempre una possibilità di vincere. Avere Tom ha aiutato l’attacco ma in generale tutta la squadra. E a livello di club le attese che ha generato l’arrivo di un giocatore la cui fama va ben oltre il football, e parliamo di un’icona della cultura popolare moderna, hanno innalzato il livello generale, aumentato l'attenzione dei media e portato tante altre cose belle”

Come è stato l’atteggiamento di Byron Leftwich, ex quarterback e ora allenatore dell’attacco?

“Si è creata una dinamica interessante, perché oltretutto Byron è più giovane di Tom (40 anni contro 43, ndr). Insieme lavorano molto bene, anche se sono praticamente due colleghi, più che un coach e un giocatore. Parlano di continuo di quello che c’è da fare, e una cosa molto bella di Tom è che non si pone mai al di sopra del resto della squadra: risponde molto bene alle sollecitazioni dello staff e si fa allenare, non si tira indietro. Byron e Tom hanno un ottimo rapporto ed è stato divertente da subito vedere come lavorano assieme e la stima reciproca che hanno”

Rob Gronkowski, tight end come lei e grande protagonista con Brady a New England, come si è inserito?

“Gronk è uno che si inserirebbe ovunque, con chiunque. È una delle persone più affabili che io abbia mai conosciuto. Ti trasmette allegria ed entusiasmo ed è fantastico in spogliatoio. Esattamente come Tom, Gronk è uno dei più grandi della storia nel suo ruolo ed è stato finora fenomenale vedere come si prepara, come sta in campo e come si accorge di dettagli tecnici che è importante assorbire e trasmettere a tutti noi. A volte si sofferma su qualcosa che ha appena fatto e dice come tra sé e sé ‘ma davvero ho appena fatto questa cosa?’. È come se si stupisse lui stesso di certi gesti, e probabilmente accade a tutti i grandi giocatori. È bellissimo averlo con noi e poter imparare da lui”

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