Una Final Four intrigante e tutt’altro che scontata è andata in scena nell’ultimo weekend: le migliori quattro squadre della stagione si sono sfidate ma le posizioni dell’arrivo finale sono state ben diverse rispetto a quelle della regular season. Andiamo, dunque, a rivivere insieme le emozioni di questo fine settimana:

Ad aprire la kermesse è stato il due derby turco, quello tra Fenerbahce ed Efes nel quale, la capolista dell’intera regular season è crollata sotto il peso delle assenze e degli infortuni contro la squadra di un Ataman perfetto a livello di interpretazione della gara. La vittoria dell’Efes è stata, di fatto, quasi senza storia: un 92-73 in cui la coppia Micic-Larkin ne ha messi 55 totali (30 Larkin, 25 Micic), portando l’Anadolu alla prima finale di Eurolega della sua storia. La schiacciasassi della regular season ha, così, dovuto accontentarsi della finalina per il terzo e quarto posto contro la perdente della sfida successiva.

La seconda sfida delle Final Four era, invece, quella più attesa dell’intera tre giorni di basket: i russi del CSKA Mosca e gli spagnoli del Real Madrid avevano inseguito il Fener per tutta la stagione, rivelandosi saldamente come la seconda e la terza miglior squadra di questa manifestazione.

Il CSKA Mosca, guidata da due prove eccezionali di Will Cyburn (18 punti), Sergio Rodriguez e Nando De Colo (23 punti a testa), è riuscita ad avere la meglio sui campioni uscenti al termine di una partita combattuta ma ad alto punteggio:  95-90 il finale per la corazzata russa contro un Real che ha mandato ben cinque uomini in doppia cifra. Il migliore nel rapporto minuti-punti è stato senza alcun dubbio Causeur con i suoi 18 punti in 15 minuti ma, alla lunga, il Real ha dovuto cedere contro una squadra che per tutto l’anno si era mostrata più solida. A seguito di questa sfida, dunque, abbiamo appreso come la Finale per il terzo posto di questa stagione sarebbe stata la stessa sfida che un anno fa ha deciso la manifestazione.

Proprio sulla finalina in questione, però, grava il peso di grandi polemiche, non inerenti al risultato ma al reale peso di questa sfida. La gara è stata vinta dal Real Madrid per 75-94 ma, nel corso della gara, Erick Green del Fenerbahce ha subito un gravissimo infortunio: la rottura del tendine d’achille che potrebbe tenerlo lontano dai campi per tutta la prossima stagione. A fine gara, Rudy Fernandez ha preso posizione sulla questione inerente l’importanza della gara, sottolineandone in maniera abbastanza colorita la totale inutilità e pericolosità.

Il tempo per approfondire troppo la questione, però, non c’è stato: la Finalissima di Eurolega ha ben presto calamitato, com’era giusto che fosse, tutte le attenzioni degli addetti ai lavori, attenzioni ben ripagate da una gara eccezionale, il cui fascino era dato anche dall’abitudine delle due società a disputare queste gare: 7 vittorie per il CSKA, l’ultima nel 2016, zero partecipazioni alla finale per l’Efes.

Gli ingredienti per una grande notte c’erano tutti e, ad aggiungerne altri, è arrivato uno Shane Larkin più che mai intenzionato a vincere la competizione ha sfornato 29 punti in finale dopo averne messi 30 in semifinale. A dargli man forte, ci hanno pensato gli espertissimi Kruno Simon (15 punti) e Bryant Dunston (13 per lui), ma il loro sforzo non è bastato. Le bocche da fuoco del CSKA erano troppe e troppo esperte per essere arginate: 15 per De Colo, 20 per un Cory Higgins capace di giocare una grande finale dopo aver giocato una semifinale tutt’altro che perfetta e, soprattutto, 20 per Will Clyburn, che dopo una Final Four ai limiti della perfezione si è portato a casa il titolo di MVP delle Final 4. Non male per il ragazzo americano che, nel corso della regular season, aveva fatto parlare di sé anche per il discorso inerente MVP stagionale e si era guadagnato l’inserimento nel primo quintetto All-Euroleague.

A vincere è stato, dunque, il CKSA Mosca per 91-83, in una gara nella quale, oltre alle tre bocche da fuoco di cui abbiamo parlato, hanno fatto la differenza anche i “gregari”: 7 punti a testa per Nikita Kurbanov, Othello Hunter e per il nostro Daniel Hackett, laureatosi campione d’Europa per la prima volta in carriera e autore di un notevole crescendo di prestazioni negli ultimi anni che lo ha portato a diventare un solidissimo giocatore di rotazione per la miglior squadra d’Europa. Un grande traguardo davvero per lui.

Anche per quest’anno, dunque, la magia dell’Euroleague è terminata: tante carriere hanno cambiato il proprio corso, tante imprese sono state compiute e tante delusioni sono state digerite da parte di squadre e giocatori. Abbiamo assistito ad una delle più belle regular season di sempre e a una Final Four ricca di temi di interesse. Tutto il meglio che il basket europeo abbia potuto fornirci: la Devotion!

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